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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tato rotta a'nobili uomini Cittadini Aquilani, quale riporta il Mass ..io, luogo citato, pag. 98, si rileva che il Re fosse a ciò spinto dalla soddisfazione di un voto. Tutti gli autori snprallegati vogliono che lo facesse per avere ottenuto un figlio, il quale verrebbe ad essere il famoso Carlo VIII. Secondo altri poi per essere stato liberato dalla epilessia, giusta Roberto Guarini, storia di Francia, lib. X; Filippo di Comines ne' Commentarli lib. IX e Marc- riissiponense, cosi detto perché nato in Lisbona, minore ossui te e Vescovo di Oporto nelle sue Cronache Francescane. Nella cassa infatti non vi era alcun segno che mostrasse il conseguimento di un figlio, ma solo il Re armato con ispada, e presentato da S. Bernardino alla Vergine. (Gli Aquilani mandarono in Francia per ringraziare il Re di tanta munificenza Trnjano Casella, nobile Aquilano e discondente di quel Casella immortalato da Dante ). Simile monumento della munificenza del Re Cristianissimo e della oreficeria francese venne non molto dopo, 1529, rapito e distrutto da Filiberto di Chalons Principe di Orange, non ostante la scomunica apposta, nel rinomato sacco a cui quel Viceré Imperialo per falsi rapporti soggettò l'infelice città dell'Aquila, poco dopo l'altro più famoso di Roma, a «cui lo stesso Viceré aveva tanto tenuto mano. Veggansi gli autori soprassegnati nei luoghi citati: il Guicciardini storia d'Italia lib. 19 pag. 87 e Do-menicantonio Parrini Teatro de'Viceré di Napoli nella vita del Principe d'Orange suddetto ».
   « Ad impulso del Pontefice Paolo 111 nel 1539 convenne alla Città di Aquila di fare un'altra cassa d'argento del costo di scudi 18000; ed è quella appunto che Waddingo, i Bollandisti e Massonio hanno pubblicata in rame nelle opere citate. Questa seconda cassa fu ancora e non è; ed in sua vece se n'è sostituita una terza di legno inargentata. Venne la medesima rapita nel 1799 da quei pri liberali de'giorni nostri, i quali scesero dalle Alpisotto pretest ' yjuaglianza per Spogliare FItalia di ogni genere di preziosità. Secondo le iscrizioni che vi erano apposte, come han letto dòlio persone ancora viventi, sorti essa dal famoso gettatore di medaglie o cesellatore Aquilano Gaspare Romanelli (1) ».
   Questa insigne opera, che costò al Comune, come si è detto, 18000
   (1> Tenne e^ppuita noti Bolo da Oasj'are , ma da Bartolomeo principaJ-........ ........ 'li K. Dk Torres, citata — rnan