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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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« tenzione una sola Ave Maria, ed a norma della sua risposta m' « regolerò in seguito : torno a raccomandargli 1' estrema segre-« tozza, e gli faccia gradire un si piccolo attestato della mia rico-« noscenza pel bene che sempre mi ha dimostrato fin dalla mia « prima infanzia col coltivare il mio poco talento ».
Durante il tempo della sua dimora in Guardiagrele condusse varie opere, tra le quali un'Addolorata che si custodisce dal signor Bottari di S. Valentino, un Presepe e molte figure in legno di Santi e di Madonne, ammirevoli per la felice correzione del disegno e per la espressione dei volti.
Acquistata cosi una certa perizia nel rilievo, si condusse nel 1780 in Chieti con la speranza di trovarvi maestri nell'arte dell'incisione, per la quale si sentiva potentemente chiamato: ma la Metropoli degli Abruzzi poco o nulla presentava di eccellente in fatto di artisti, se ne eccettui Clemente Caselli di Toscana, di cui ben presto divenne amico e discepolo. Ivi pure strinse amicizia con i signori Gozzi, col barone Cetti, col marchese De Sterlich e con i fratelli Marchiani, che, fautori delle arti liberali, gli furon larghi di ajuti e d' incoraggiamenti. Visitò in seguito (1785) Roma, e subito divenne famigliare del celeberrimo incisore Pickler suocero a Vincenzo Monti, e del sommo Antonio Canova. Condusse in moglie Vincenza Ghesmann, onesta ed avvenente fanciulla , che mori tre anni dopo: allora l'artista, compreso da supremo dolore, prese la via di Firenze nel 1797 ove, preceduto da bella fama, e più noto e onorato che nella sua patria, seppe acquistarsi l'ammirazione di tutti : poco dopo, 5 aprile 1797, venne annoverato tra i socii di quella insigne Accademia di Belle Arti.
Nel 1799 conchiuse seconde nozze con Teresa Benini dalla quale ebbe due femmine, Agnese e Carolina, e due maschi .Carlo ed Emilio, che onorarono la scultura Italiana.
Ai tempi del governo Francese il Generale Menau nominò il nostro Santarelli professore d'incisione di gemme e di cammei: il 7 agosto 1800 fu aggregato all'Accademia Colombaria di Firenze; il 3 agosto 1803 a quella delle Scienze , Lettere ed Arti di Livorno ; il 5 novembre 1818 all' Accademia di San Luca di Roma ; il i agosto dello stesso anno all'Accademia Fabranica di Livorno; il 20 marzo 1819 all'Accademia di Lucca ; nel 1825 fu nominato socio della insigne Accademia di Prussia, e poco appresso