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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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di quella di Parigi; e finalmente il 20 decembre 1820, per il famoso cammeo Napoleone, dhe egli aveva intagliato, dando prova in questa opera mirabile di sovrano ingegno e di somma maestria, meritò da Bonaparte la croce di cavaliere dell'ordine della Riunione e da Luigi XVIII quella di cavaliere della Legion d'onore.
Nobili dame ed illustri personaggi d' Italia e fuori vollero farsi da lui ritrarre; ed ancora giovane, avendo osservato in una Enciclopedia Francese un istrumento atto a lavorar cammei e corniole, s' indusse a rifarlo, e con esso incise a rilievo sopra una pietra da lui trovata presso le rive del fiume Alento. Riuscitogli tale esperimento, esegui su pietre dure il ritratto di de Sterlik, di Getti, Blasioli e di altri. Per la principessa Elisa di Lucca incise Galileo, Dante, Petrarca, Boccaccio, Macchiavelli; ritrasse la Duchessa di Parma ; scolpi un medaglione rappresentante Michelangelo Buonarroti, lavoro veramente ammirabile per finezza e precisione d' intaglio, del quale fe' dono all'Accademia Fiorentina. Si mostrò anche eccellente nel conio delle medaglie, come lo provano i ritratti di Ferdinando III di Toscana, dello Strozzi, della Principessa Elisa di Lucca, della Regina di Etruria , della Duchessa di Parma. Inventò un ordigno per incidere, al quale dette per sostegno un atlante; ordigno che ai di nostri viene adottato da tutti i maestri di glittica.
Fu il Santarelli il vero restauratore della glittica, e aedè quasi principe fra i sommi artisti del suo tempo, emulo degno ed illustre di Ghinghi, Costanzi, Sirletti, Pazxaglia, Amastini, Caparoni, Rega, Gerbara e dell'insigne Giovanni Pickler. Nelle non poche opere che egli condusse si ammira nobiltà di sembianti, somma espressione^ verità, correttezza, precisione e purezza davvero mirabile di disegno e di stile. Morì nell'ancor verde età di 68 anni a Firenze il 30 maggio 1826, e precisamente nella casa di sua proprietà presso il ponte della Cernaia, sulla cui prospettiva venne apposta la seguente iscrizione :
Antonius Sanctarellius Gemmarum Formarumque. numis missillibus ferundis aemulalor eximius Has aedes incoluit et in iisdem obiit III Kal Iun. an. MDCCCXXV1