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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   6. La Chiesa sostenuta, Oratorio 1738.
   7. Il trionfo riportato sopra la morte da S. Francesco, Dramma sacro 1738.
   8. Daniele nel lago de'leoni, Dramma 1754.
   9. Il Tempio della Gloria, Cantata 1755.
   10. La Gara del tempo tra la poesia e l'eloquenza. Cantata 1755.
   11. La miracolosa traslazione del corpo di S. Tommaso, Poesia 1756.
   12. 11 trionfo di Giuditta, Cantata 1758.
   13. Oratorio da cantarsi per la solennità di S. Franco, 1759.
   14. Mose bambino, Cantata 1759.
   15. Il Gioas, poesia, 1761.
   16. La costanza di Anania, Poesia 1761.
   17. Le amorose ripulse dello sposo alla sposa — Dalle sacre canzoni 1763.
   18. Il sacrifizio di Giuda Maccabeo, 1764.
   19. L'Arca trasportata, Poesia 1765.
   20. Ezechia, 1766.
   21. Cantata per la festività di S. Filippo Neri, 1766.
   22. La riedificazione del Tempio, 1767.
   23. Mosè pargoletto, 1768.
   Sette Francesco Antonio di Aquila.
   Fu dipintore egregio, uno de'migliori allievi del Cav. d'Arpiuo. Ma il nostro Sette non volle seguire la maniera falsa del maestro, e seppe formarsi uno stile più purgato, studiando principalmente sullo opere degli antichi maestri. Fu caro per le eccelse sue doti a'prin-cipi ed a'prelati, da'quali spesso ottenne premii ed incoraggiamenti. Trattò con pari bravura la tempera e ia pittura a fresco, e condusse sulla parete un ornamento intorno alla immagine della Maddalena, opera questa di Francesco Antonio Cascina, come -i ò detto. Nel 1662 ebbe incarico dal magistrato Aquilano di dipingere nel Chiostro del Convento di S. Agostino, lavoro che egregiamente portò a compimento. Nella Chiesa di S. Maria di Cascina si vedono alcuni suoi lodati affreschi, rappresentanti, quelli a destra, tre Santi, e, nella nicchia a sinistra, la Presentazione di Cristo al Tempio: in quest'opera però volle l'autore tenersi lontano dalla storica verità, e, quello che è peggio, dalla correzione del disegno: però le tinte sono dolci e vivaci, ed i volti mostrano soave e tenera espressione.