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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   secondo il Ravizza, il Pachetti ed altri patrii scrittori (1); a Civita presso Chieti. secondo i compilatori del Catalogo dell' Esposizione Napoletana del 1877; e Città Ducale, come altri vbgliono, o a Civitella, nel mandamento di Lama de' Peligni ?
   Dall' altra parte, quanti punti oscuri ed inesplicabili e quanti dubbi non sorgono sulle diverse fasi della vita di questo artista ! Un misero vagabondo trova tanto credito in Corte; la fanciulla per nove lunghi anni gli serba fede, quautunque non avesse avuta mai notizia alcuna di lui rozzo e povero magnano ! E poi, come mai possono appartenere allo stesso artista tante opere, varie e dissimili fra loro per disegno, per impasto di colorito, per istile, per indole e per composizione? Basta confrontare le oper di lui, e principalmente i famosi affreschi eseguiti nell'atrio di S. Severino, con quelli degli altri pittori Napoletani vissuti contemporanei o prima di lui per convincersi di questa verità. Mentre le opere dello Zingaro si distinguono per uno stile largo, per le teste condotte con molta franchezza, per una grande correzione di disegno , e principalmente per la sicurezza de' contorni, quelle degli altri pittori mostrano uno stile arido e secco, proprio delle scuole precedenti. Nè pare credibile, come ebbe ad osservare acutamente il Faraglia, che gli affreschi di S. Severino sieno stati fatti prima del 1440, c giac-« chè in quelle istorie v'ha un lusso di edificii, da' quali è sban-« dito in tutto l'arco a sesto acuto, e domina largamente la beli a « arte del risorgimento; nel 2° affresco, fiancheggiato da un tor-€ rione, si vede un arco di marmo bianco, che fa ricordare l'arco « di Alfonso di Aragona, e la parola fides soprapposta è di un « bell'onciale romano (2). »
   Nè mancarono di coloro i quali credettero alla esistenza di due pittori di questo nome ; de'quali l'uno morto nel 1455, e 1' altro vissuto fino al XVI secolo. Difatti il Caravita (3) riporta un brano del padre Ceraso, nel quale si dice uno Zingaro essere 1' autore delle pitture eseguite nella porta del Monastero nel 1518: « Quando « si comincia a calare verso la porta grande del Monastero si « vede alla destra una Cappella della B. Vergine : vi erano nel
   (1) Ravizza, op. c.
   (2) Fa raglia N. Memorie degli Artisti Napoletani pubbl. dal Dedomiuici. Arch. Storico fate. Il, Anno VII, pag. 361.
   (3) Caaayita op. c. Voi. Ili, pag. 13.