Stai consultando: 'Artisti Abruzzesi Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI', Vincenzo Bindi

   

Pagina (295/309)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (295/309)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 288 —-
   « accessit , ut multas illius tabulas figuris variis insignitas viri « principes eum praestantissimis aliorum illustrium artificum ope-« ribus diligenter servent, ac plurimi faciant Mirari in his potis-« sime licet laboris tenuitatem , colorum umbrarumque vivacem « concordiam, architecturae peritiam, opifěcis ingenium et linean-« di scientiam non vulgarein. Ejus generis affabra segmentatam « Ioannis tabulam et nos domi possidemus. Quam jampridem ad-« miratus Nicolaus Borga Philosophus, medicus et poeta nobilis, « sequenti epigrammate extulit, ipsique affixit:
   Quam bene Ugna vagě compegit dextera Tugli Et segmentatum daedala struxit opus.
   Pulchra nětet facies: splendei labor improbus, arsque Exeruit vires ingeniosa suas.
   Materiam ditavit opus: pretiosius auro Penditur, et gemmae nobilis instar erit.
   Valerii Pietro di Sulmona, figliuolo dě Matteo e Maria Giovan-nucci. Studiň pittura a Roma, ed esegui molti quadri, fra cui i dodici Apostoli nella Cattedrale di S. Panfilo, ed il Noli me tangere della Maddalena per il Marchese Mazzara. Mori giovane a Solmona. Molti altri quadri da lui condotti si vedono in Roma, altri ne vennero incisi in rame, e tra questi la B. Rita di Cassia nell'atto di ricevere sulla fronte la corona di spine di G. C.
   Vrleriani Giuseppe. Č ricordato da parecchi storici dell'arte.
   11 Baglioni ne scrisse in questo modo:
   « Vi fu anche in quel tempo il P. Giuseppe Valeriano gesuita, di « patria Aquilano, ed avanti che egli entrasse nella compagnia di « Gesů, dipingeva assai bene. Operň diverse cose per varii perso-« naggi; ma in pubblico per la Chiesa di S. Spirito in Borgo fece a « man diritta l'ultima cappella, e sopra l'altare dipinse ad olio la « Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor con li suoi Apostoli, « ma l'ha colorita tanto oscura, che a fatica si scorge, e credo « che quell'uomo volesse imitare la maniera di F. Sebastiano del « Piombo, Veneziano, quando pingeva oscuro, e voleva che le « sue pitture dessero del grande con figure assai maggiori del « naturale. Fece dalle bande due gran Santi in due nicchie, e nella * volta dipinse la venuta dello Spirito Santo, con gli Apostoli e la