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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
— 290 —-
« scens. Literarum fuit non expers, quibus satis instructus, acce-
< dente praesertim ingenii bonitate, et gravitate inorum. dignus « habitus est qui ad Sacerdotium promoveretur idoneusque con-« fessionum audiendarum aliorumque muniornm in Societate no-« stra administer 'haberetur: non tamen idcirco arti nuncium re-« misit, tanta erat praestantia illecebra , usu praesertim et utili-« tato accedente. Librum de ea arte conscribebat, quem Societa-« ti magno usui ad terapia altariaque nostra consuetudine decore « exornanda opportunum fore judicabant , quem dum studiosius
< absolvit diuturnitate et consentione comentationum, intimis « visceribus tabe concepta, cum quotidie sensim excederetur, Nea-« polim opportunioris salubritatis causa concessit. Ibi paucis men-€ sibus gliscente in dies morbi consumptus est (1).
Fu il Valeriani anche architetto valentissimo, e ne dette solenne prove nella costruzione del Collegio Romano, stupendo edificio innalzato per ordine di Gregorio XIII.
Vespasiano di Maestro Bernardino di Paganica. Dipinse la Cappella di S. Maria degli Angioli nella Chiesa di S. Felice di Poggio Picenza. Di questo ignotissimo pittore ci dà notizia l'An-tinori, che la ricava da'Monumenti Aquilani del Rizii, (opera smarrita) riportando il seguente documento : Vespasianits magistri Bernardini pictor pingere promisit Cappella in in S. Felice de Podio Picentiae.
Vrvio Giacomo di Aquila. Celebre ne'lavori in cera e nell'intaglio su pietra. Di lui lasciò scritto Salvatore Massonio, il diligente raccoglitore delle memorie Aquilane, nell'opera ricordata :
« Giacomo Vivio dottor di leggi vive oggi in Roma assai caro a molti-Prelati di S. Chiesa. È uomo di cosi elevato ingegno ed adorno di tante virtù che merita essere da tutti onorato e celebrato. Ha fatto un' opera di basso rilievo di cera stuccata con colori, che dimostra la carnagione, non solo al vedere, ma si rende al tatto come la propria carne, ove in pietra si vede quel che appar-partienealla creazione, alla redenzione del mondo, all'opere divine, naturali, ed umane, all'estremo giudizio, alla pena ed alla beatitudine eterna; nella quale ha dimostrato quanto sia rivolto nelle scritture del vecchio e del nuovo testamento, e quanto vaglia nelle imprese od invenzioni. Per dichiarazione della quale opera ha scritto e dato in luce un discorso per ordine della fedele memoria ili