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Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi

Camillo Minieri-Riccio
Pe' tipi di Vincenzo Priggiobba Napoli, 1862, pagine 470

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   nuto, mentre l'altro è impresso con carattere di doppia grandezza del primo. Essi però vanno uniti col sopratrascritto frontespizio e come una sola edizione.
   L'autore tratta di una nuova specie di zucca detta Cucurbita Farinae, del Lycium Europeum per siepi, del Lignite di Cala-scio, del Limonile, e di alcuni vegetabili e di taluni uccelli degli Abruzzi.
   13. Cenni statistici sulla natura del suolo del secondo Abruzzo ultra.
   Dalla pag. 209-216 del voi. 1 anno 1 del libro intitolato: Il Gran Sasso d'Italia ec. — Aquila, tipografia Gran Sasso d'Italia—1838— in 8.
   Tra le altre cose l'autore dice che in generale il suolo di questa provincia è tutto calcareo, eccettuatine i circondari di Monte-reale e di Amatrice, ne' quali predomina l'argilla. Che le montagne sono tutte di seconda formazione ed il calcare, del quale si compongono, appartiene al giurassico. Che le valli sono tutte ingombre nel loro fondo di terreno di alluvione. Che la giogaia dei monti, sulla quale signoreggia il Gran Sasso, divide la provincia dell'Aquila da quella del 1° Abruzzo ultra, e che questa giogaia e tutta la sommità della gola di Forca di Penna fino a quella di Toltea è di calcio-carbonato compatto a strali soprapposti. Che nella montagna d'Introdacqua sull'Argentone scorgesi il piombo, ma in piccola dose, e nelle colline di Poggio-Piacenze e di S. Giorgio due cave di finissimo travertino più pregevole di quello di Tivoli per finezza e per candidezza.
   14. Chronicon Farfense, si ve historia monasterii Far-fensis ab ejus origine, hoc est ab anno circi ter DCLXXXI. usque ad annum MCIY.deducta, auctore Gregorio mona-cho et charlophylace ejusdem coenobii, nunc primum e manuscripto codice Caracciolano descripta, et juris pu-blici facta. Accedunt breves notae Ludovici Antonii Muratori].
   Dalla pag. 287-680 del voi. 2 parte 2 della Raccolta del Muratori Rerum Italicarum scriptores — Mediolani MDCCX1VI— in fol.
   Il Muratori dopo un cenno storico sul cenobio Farfense, narra come Gregorio, autore di questa cronaca, fu monaco ed archiva-rio del menzionato monastero, e che contemporaneo dell'altro cronista Leone Marsicano, si morì innanzi a costui. Che il castello di Catino, posto a breve distanza dal cenobio di Farfa, fosse la patria di Gregorio, il quale nacque da nobilissimi parenti,e forse signori di Catino. Che nel 1098 già era monaco; che negli ultimi