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Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi

Camillo Minieri-Riccio
Pe' tipi di Vincenzo Priggiobba Napoli, 1862, pagine 470

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   biblioteca degli abruzzi
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   «ioeì dnlla Congregazione dell' Oratorio di Roma. Dopo due giudizi sostenuti innanzi al Sacro Regio Consiglio la Congregazione fu dichiarata legittima posseditrice di que* feudi e di que* burgensatici ; quali decisioni furono sanzionate con sovrana risoluzione del So di novembre del 1787. Preclusa questa via il denunziane» Coccia ne prese un'altra del tutto opposta, cioè quella della Curia del Cappellano Maggiore , sostenendo di regio padronato la badia di S. Giovanni in Venere, e perciò doversi reintegrare al regio Fisco. A sostenere questo assento espone egli clie il Conte Trasroundo figliuolo di Trasmundo marchese di Chieti avendo pieno dominio e sommo impero negli Abruzzi , fondò e dotò ricca* mente un monastero sotto il titolo di S, Giovanni in Veoere poco lungi da Lanciano e presso al porlo di Venere, così detto da un antico tempio a Venere dedicato. Che questo conte Trasmondo nel fondare questo monastero dichiarò che rimanesse sempre sotto la imperiale potestà. Che in fatti l'im-peradore Errico 3° con soo diploma del 10^7 prese sotto la sua potestà il suddetto monastero confermandogli tutti i beni della estensione di circa 13 mila moggia di territorio nel circuito dell'«stesso monastero, oltre di gran numero di castelli , di ehiese e di ubbidienze dal conte Trasmundo donate. Che il pootefioe Alessandro 3* con sua bolla spedita da Anagni nel 1176 riconosce la sopramenzionata fondazione del conte Trasmundo , ed enumera tutti i castelli le chiese , ubbidienze, e beni del monastero. Che nel primo di marzo del ng5 Errico 6° imperadore con suo diploma riconobbe di regia fondazione il ripetuto monastero. Che lo stesso monastero essendo stato per più secoli de'padri dell'Ordine di S. Benedetto., nel 1^77 fu dalla Corte di Roma ridotto a badia e dato 10 commenda ad un certo Lattanzio Orsini e cosi di mano in maBO a vari altri abati, fino a che nell'anno 1585 essendo pervenuta questa badia a Gregorio Navarro , costui ottenne dal pontefice Sisto 5° bolla con coi fu u-nila io perpetuo questa badia alla congregazione dell'Oratorio di Roma. Che nel 1609 la delta congregazione cede la badia di S, Giovanni in Venere alia casa professa de' padri gessiti di Andria per un'anuua pensione. Che volendo l'anzidetta congregazione annullare il contratto, si venne a strepitosa II-te ne'tribunali di Roma e dopo varie decisioni, nel 1617 il padre Vilclleschi generale de' gesuiti si piegò ad accordo,