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Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi

Camillo Minieri-Riccio
Pe' tipi di Vincenzo Priggiobba Napoli, 1862, pagine 470

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   biblioteca pegm abruzzi 457
   nel regpo di Nàpoli e la sua conferma data da re Carlo 3* di Borbone nel concordato conchioso con papa Benedetto ti* nel 1741- —r Questa è una dotta dissertazione storica diplomatica. Solamente non può perdonarsi al Marria l'assertiva che mette al capo H. articolo 1. della prima parte, dove sostiene che in Abruzzo noo siavi il fiume SaneMi, mentre questo fiume, dello ogjji SineUa, sta presso Castiglione Mestar Marino , e da questo fiume prende nome il vallone delio il Vallone. Sinella a la contrada di S. Egidio dicesi pure (fi Sinella. .
   • APPENDICE '
   . CCCCXIX. Necrologia. Eccl. S. fonarne in Venere. MS. citato dall'Antinori alla p. 77. del voi. a® della sua . Raccolta di memorie ietoriche degli Abruzzi.
   CCCCXX. Pollidobo (Gio. Batt.) Disseriatio de mona-storio S. lohannie in Venere. MS. menzionato dall' Auti-oori op. cit: p. 278. del voi. 4>°
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   1
   ,1064. Illustrazione di un diploma di Oderisio Conte data alla badia di S. Giovanni in Verde nel-V anno 4068. Napoli MDCCLXXX. — in 4
   È di p. CVI1I. numerate. 11 libro non porta 11 nome dell'autore, il quale però alla p. 66. si dice contemporaneo del Giannone, ed alla p. 1. ' dice : Noi abbiami tcritte, ed in parte fatte stampare * alcune nostre dieseriaiioni intorno alla vera natura della rep «Mica longobarda.
   I comuni di Pescopennalaro e di Rosello in Abruzzo a vicenda pretendevano il possesso di no vasto territorio, che fa della distraila badia di S. Giovanni in Ve Me de' padri benedettini; 1 Pescopennataresi mettevano innanzi i loro dritti confermati da Ferrante i° di Aragona, ed i Roseliani quello di acquisto fattone da* monaci Olivetani di S. Manno di Fondi , a anali papa Leone io0 donò la badia di S. Giovanni hi Verde. Dovendo il Sacro Consiglio giudicare sul possesso , io cui dottano essere mantenuti i litiganti, spedi il primario Filippo Caracciolo de'duchi di Castelluccia a riconoscere il territorio , a rintracciarne alcuna antiche divisioni è a descriverne la topografia. Avendo perciò il detto primario dovuto prendere notizia della estensione e de'confini del terri-
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