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biblioteca deoitf abruzzi
rama sulla maniera di preparare , e di seminare il grano dell' Abbate D. Berardo Quartapelle di Teramo. In Napoli 1796 — in 46.° di p. 29 numerale.
L'autore discorre prima come le terre del teramano eranii ridotte sterili per la ignoranza degli agricoltori, i quali credendo che. il meteorismo dell' almofera ne fosse la causa, non si curavano di migliorare il metodo di coltivare i campi, lodi passa ad insegnare il modo di seminare per ottenere fertile raccolta.
1196. Memoria sulla coltivazione del riso nella Provincia di Teramo. Napoli MDCCLXXXM. Presso Giuseppe Maria Porcelli — in 4.° di p. LIX. numerate.
L'autore Mblchiorxb Delfico dopo avere descrìtto lo stato Infelice della provincia di Teramo imprigionata dalla natura per tre lati e dal Governo dalla parte di settentrione col tribunale della Grascia. passa a trattare della coltivazione del riso. Ragiona della utilità del riso alla specie umana e della sua fertile produzione, che arricchisce i possessori de'fondi ne'quaU ai coltiva. E perciò tratta della introduziope e degli stabilimenti della semina del riso nel Teramano , delio stato presente della sua semina e de' suoi vantaggi, degli ostacoli che impediscono i progressi della sua coltivazione, e primieramente delta insalubrità dell' aria ; della sua libera estrazione proibita , dell' angaria delta quinto del rieo , della equivoca 'confinatone delle terre addette alla sua coltivazione, -dell' arginamento e direzione delle acque per accrescerne e migliorarne la semina, delle eccessive costrizioni che riceve questa derrata , de'difetti emendabili nella sua coltivazióne , e de' mezzi onde riparare alla insalubrità dell' aria causata da siffatta piantaggione. In questo dottissimo lavoro di economia pubblica l'autore oltre delle cose anzidette che riguardano la semina ed il commercio del riso, ragiona dello stato miserevole in cui rattrovavasi quella prò- -vincia di Teramo 1° per la oppressione baronale , la quale impadronitasi di tutte le acque de' fiumi e de' torrenti, le vendeva a prezzo di esorbitanti dritti a coloro che si davano alla coltivazione del riso. 2° Per le angario doganali assai gravose, le quali attraversando il commercio incoraggiavano il conlrobando, pel quale quelli della Marca di Ancona comprando tutto il riso procuravansi il guadagno, che tolto era al Teramano ed a quegli infelici, che a prezzo di stenti e della pròpria vita lo aveano coltivato. 3° Per la corruzione de' magistrati, i quali nel limitare le terre per la coltivazione onde fare ritornare alla primiera salubrità Atri colle sue ville , Montepagano , Morro, Notaresco , Moscia no , Giulia , Corropoli, Controguerra , e Colonnella, anzi che eseguire gli ordini sovrani nella loro giustizia ed imparzialità , si davano interamente alle deferenze, a¦ modo che togliendo a taluni le terre addette a quella coltivazione, le quali non erano colpite dalla