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biblioteca degli abbozzi
TRASACCO
1230. Memorie critiche istoriche della venerabile chiesa abbaziale collegiata, e. parrocchiale di San Cesidio prete , e martire nella terra di Trasaooo vicino al lago di Facino detto di Celano, di Mar-so, di Tagliaoozzo. Raccolte da Fra Berkarbiro Mazzadri saoexdote professo del terz' ordine di San Francesco. In Roma MDCCLXIX. Nella stamperia di S. Michele , per Paolo Giunchi Komareè provisore di libri della Biblioteca Vaticana — in 4
È di p. XII. e 215 numerale. In fronte al libro sta una incisione in rame, in cui è ritratto S. Cesidio in abiti sacerdotali che colla mancina offre alla Vergine Maria il proprio braccio destro recisogli dal carnefice ; e dopo la p. 208 sta la pianta della chiesa, pure incisa in rame.
L'autore descrive il luogo dove è posto Trasacco, nella
3uale terra vi fu un palazzo in)perialea abitato dagli impera-ori Claudio Nerone e Traiano , e l'anfiteatro. Dice che il sno nome fu Transaquam cioè di là dalle acque, come Transtyberim fu detta quella parte di Roma che sia oltre il Tevere.. Che Trasacco fu abitalo da'Marsi, che S. Rufino
{>adre di S. Cesidio prete fu il primo vescovo de' Marsi nel-'anno 231 di Cristo sotto S. Poliziano pipa, che questo vescovo sulle rovine del palazzo imperiale edificasse il tempio che dedicò alfa Vergine Maria, che l'anzidetta chiesa in progresso di tempo cambiò, forma e fu intitolata a S. Rufino ed a S. Cesidio , ma che nel 28 di ottobre del 1752 il vescovo Domenico Antonio Brizio con nuova consacrazione la intitolò novellamente alla Madre di Dio. Che S. Rufino vescovo dei Marsi non sia stato ne vescovo di Assisi oè di Pistoia , e perciò combaile quanto scrissero all'oggetto Fra Ottavio.di S. Francesco vescovo di Assisi nel suo libro Àssisiensis ec-clesiae prima quatuor lumina , stampato in Foligno nel — »? -----n » u0 opuscolo stampato a Pe-
vita di San Rufino, vita di San Vittorino, vita di San Rufino d Aree, vita di San Vitale. Ragiona della statua di rame dorala di S* Rufino costruita nel i562 da Cesardfo Carozzo e Pietro Aloisio Caracciolo da Solmona, quale sta-
quattro celesti eroi, cioè
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