gens, Vaierà Regens, Cola Regens, Scria Regens. Adest suramarium in forma. Et facta assertione predicta, Predicti Magnifici Domini de Regimine et Sindici in observantiam responsionis facte in predo Generali preinserto Parlamento et dictarum preinsertarum previsionum S.E. et Regii Collateralis Concilii sponte, non vi sed omni meliori modo concedunt et per calamum mei assignant prefatam viarn civitatis longitudinis prout apparet Iqngitudo dicti horti seu viridarii conventus predicti, et anche possine li detti Frati farci una muraglia a capo, et una a piedi, con un portone a capo et uno a piedi, con le loro serrature e chiavi da consegnarsi si come promettono essi Padri alii detti Signori del Regimento et osservando in tutto e per tutto la d.a preinserta resoluzione del publico e generai parlamento, e le d.e preinserte provisioni et non aliter nec alio modo, quia sic etc. E perciò s'obligano li predetti Rev. Padri cantare ogn'anno due messe per la Città, cioè una nella solennità della Madonna SS.ma del Rosario, e l'altra nella solennità del Glorioso S. Domenico, e cominciare nelle prime future feste l'una e l'altra, e così poi continuare ogn'anno in perpetuo con obligarsi anco ad invitare per l'intervento a d.e Messe ogn'anno li detti Signori del Regimento e Sindici sicome così promettono e s'obbligano, etc. promiserunt et convenerunt ambe partes».
voi. 21 f. 74v (Teramo 6 luglio 1689). Monte dei Suffragi in S. Domenico di Te-ramo.
voi. 21 ff. 105r; 114 v (Teramo ottobre 1689). Chiesa S. Carlo in Teramo.
voi. 22 f. 34r (Teramo 16 maggio 1690). Vincenzo Ninni di Teramo e sua moglie Marzia del fu Vincenzo Pesce stabiliscono che, a morte avvenuta, i loro corpi siano portati dai confratelli del Rosario, e che Vincenzo sia sepolto in Cattedrale nella sepoltura di famiglia, e Marzia in S. Domenico nella sepoltura del Rosario.
voi. 22 f. 35v (Teramo 17 maggio 1960). Censo a favore della fraternità del Rosario di Alvi.
URBANI GIOVANNI SOLUZIO DI TERAMO busta 213 (177)
voi. 25 f. 64r (Teramo 1 settembre 1693). Giacomo Colorosso, trovandosi a Napoli nell'Arsenale Presidiato, in data 3 maggio 1684 fece testamento per mano di notaio Ignazio Tosi di Napoli, in cui si trova il seguente legato: « Item d.o Testatore lascia a la Ven. Congre.ne del SS. Rosario eretta dentro il Monastero d. S. Domenico della città di Teramo docati cinquecento prò una vice tantum, per li quali docati cinquecento vuole d.o testatore che la d.a Angela sua sorella et herede ne debbia assignare tanti territorii seu capanne et altri beni stabili d'esso testatore... con peso et obligo che d.a Con-greg.ne seu suoi fratelli dell'entrate che perverseranno dalli detti beni ut supra assi-gnandi siano tenuti et obligati in futurum et in perpetuimi far celebrare in d.a Ven. Cpngreg.ne ogni settimana quattro messe di requie». Alla predetta data del 1693Giov. Vito di Bartolomeo, marito e amministratore di Angela sorella del predetto Giacomo, regola le predette volontà testamentarie con i Domenicani di Teramo. Del convento sono presenti: « fr. Bernardo Forcella ab Hadria Priore, et R.P. fr. Ignatio Simonettp subpriore, R.P. Lectore fr. Petromartire Palma, R.P. fr. loanne Bapta de Virgiliis omnibus de familia ven. conventus S. Dominici».
URBANI GIOVANNI SOLUZIO DI TERAMO busta 214 (178)
voi. 27 (senza numerazione: Teramo 4 maggio 1695). Il canonico sopranumerario D. Angelo de Mattheis vende un terreno del valore di ducati 30 con annuo reddito di carlini 28 e mezzo a Nicola Mariani priore della fraternità del Rosario di Teramo e a Domenico Costantini priore del Monte dei Suffragi della fraternità del Rosario.
voi. 27 (senza numerazione: Teramo 7 settembre 1695). Caterina vedova di Martino Cichetti dispone essere sepolta in S. Domenico nella sepoltura del Rosario.
voi. 27 (senza numerazione: Teramo 8 settembre 1695). Andrea Antoniitti di Teramo dispone essere sepolto in S. Domenico nella sepoltura del Rosario, e che « dopo la sua morte li si debbiano celebrare sessanta messe di requie, mentre il suo corpo sarà portato in chiesa, et altre messe quaranta li si debbiano celebrare in detta chiesa in capo ad otto giorni dopo la sua morte», e « istituisce suo universale herede la Cappella della B.ma Vergine della Madonna del Riparo, vicino e fuori le mura di detta città». Costituisce un giuspatronato, con peso perpetuo al Rettore d'una messa per
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