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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   venti e frammenti di legno indicanti appena un principio di alterazione, non ne svelassero l'origine recente.
   Su questo banco di argilla riposa immediatamente un deposito di torba, ricoperto a sua volta saltuariamente da altra argilla bruna o nerastra, che racchiude ciotlolini e piccole brecce calcaree e passa poi a terra vegetale.
   La torba però non si riscontra su tutto il piano dell'argilla turchina, né ovunque ha il medesimo spessore, anzi in molte parti manca completamente.
   L'origino di tale deposito sembra la seguente:
   Ove ora esiste il Puntano eravi prima un lago con acque profonde, nel quale sfociavano tanto il limne Zittola, quanto i rivoli laterali. Questi corsi d'acqua'vi convogliavano i prodotti del dilavamento e dello sfacelo delle rocce argillose eoceniche, che non pei turbati da correnti o da agitamenti del liquido, si depositavano tranquillamente formando il banco quasi orizzontalo di argilla turchina.
   Sia per il riempimento del fondo, sia per qualche altro fenomeno che ora è inutile ricercare, le acque del lago trovarono in seguito uscita verso il Sangro e al loro posto rimase un pantano o acquitrino nel quale potè svilupparsi una rigogliosa vegetazione, che diede origine alla torba od alterò le condizioni altimetriche della vallata, costringendo i corsi d'acqua che in questa si immettevano a cambiar sedo ogni tanto, mentre la torba stessa fu ricoperta da nuove deposizioni fangose, le quali riempirono nello stesso tempo le depressioni degli alvei abbandonati.
   Avvenne però che la torba in alcuni punti riniitse scoperta, in altri fu sepolta da un mantello argilloso più o meno potente ed in altri ancora mancò all'atto. E cosi per consimili ragioni in molti luoghi è omogenea, abbastanza compatta e poco o nulla terrosa, mentre altrove, rimasta coperta dall'argilla bruna, si presenta terrosa, disgregata e non raramente allo stato di poltiglia di sostanze organiche.
   Essa poi è talmente imbevuta d'acqua da perdere col semplice essiccamento al sole circa 1*80 per cento in peso e l'82.5 se riscaldata a 10»).
   È giallo-bruniccia, formata da filamenti di fieno, di radici, ili foglie, di ramoscelli e di pezz di legno che conservano ancora il colore naturale. In qualche punto sembra 1111 ammasso di trucioli, bagnati e compressi.
   Questo deposito fu esplorato mediante 50 fori di trivella, alcuni profondi oltre 7 metri, co quali se no determinò la superlicie in kma 1. 48 e lo s(iessoro medio di in. 1. 52 con un massimo di m. 4.20.
   La quantità total- della torba risultò di ni3 2,250,000, la quale, con una perdila dell'82.50 per conto all'essiccamento e con la densità del residuo, uguale a quello dell'acqua, avrebbe rap presentato un peso definitivo di tonn. 394,000, delle quali tonn. 140,000 circa non presentano tornaconto all'estrazione per la soverchia sottigliezza del banco o per l'eccessiva potenza dello strato che li' ricnopre.
   Quindi la quantità veramente disponibile sarebbe stata, in cifra rotouda, di tonn. 250,000.