Stai consultando: 'Carta Idrografica d'Italia Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata', Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Pagina (35/223) Pagina
Pagina (35/223)
Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209
assolute, che nelle sorgenti avvengono alquanto più tardi, e nei tronchi con acque colatizie pi fi presto, cioè durante i mesi più caldi, come abbiamo già detto.
Si avrebbe allora m8 0. 020 nel Sangro ad Opi per la cessata irrigazione e la diminuita evaporazione negli alvei, invece di in3 0.000 che è la vera magra assoluta, e in3 0. 140 nella valle di Fondillo ove pure la portata di massima magra è alquanto inferiore; indi comincerebbero le infiltrazioni nell'alveo, fino al ponte di Barrea, le quali, accumulate con le piccole immissioni dei rii laterali e con le sorgentelle lungo la sponda, si possono ritenere di m3 1. 800, equamente ripartite in tutto il tronco, sebbene sembrino maggiori a monte di Villetta.
In questo tronco si trovano, inoltre, il fosso dell'Inferno di Tremoliti, con in:l 0.040, la Fonte della Regina, con m11 0.075, la sorgente Delle Donne, con m3 0. 3(X).
Da Barrea ad Alfedena si avrebbero visibilmente m3 0.140 dal Rio Torto, e nascostamente le infiltrazioni nell'alveo con m3 0. 350 ; da Alfedena a Castel di Sangro si immette la Zittola con m3 0 OSO ed alcune infiltrazioni subalvee con la complessiva portata ili m3 0.050.
Dopo Castel di Sangro è inutile ricercare prima dell'Aventino, i piccoli tributi laterali che potrebbero ancora esistere in quelle aride valli, se la siccità perdurasse fino a tutto il mese di novembre. L'Aventino poi avrebbe, allo sbocco nel Sangro, iua 4. 900 ( in seguito riporteremo le magre parziali dei suoi tronchi).
Con questi elementi ed arrotondando le cifre, si può formare il seguente quadro delle massime magre del Sangro al principio del mese di dicembre, quando nel tronco a monte di Opi sono ritornate integre le portate delle sorgenti superiori, non più consumate dall'irrigazione e dall'evaporazione.
Fiume Sangro presso Pescasseroli, prima delle sorgenti Siriente e Sipari.........m3 0.008
Id. ad Opi, prima della valle di Fondillo..................„ 0.020
Id. dopo lo sbocco della valle di Fondillo.................. 0.160
Id. al Casone.............................. 0.250
Id. al ponte di Villetta Barrea......................, 1.400
Id. al ponte del Diavolo di Barrea...................... 2. 400
Id. al ponte della strada ferrata, presso Alfedena..............„ 2.900
Id. allo sbocco della Zittola, a Castel di Sangro...............„ 3. 000
Id. dopo lo sbocco del Torrente Parelio o Luparello, a Quadri........„ 3. 100
Id. dopo lo sbocco del fiume Aventino...................„ 8.000
Id. alla foce nell'Adriatico........................, 8.000
Ci l imane da determinare ora le massime magre del fiume Aventino, il (piale trovasi nelle medesime condizioni del Sangro, avendo una parte montana, costituita da rocce permeabili, dove le prolungate siccità sono difficili e le magre delle acque piovane cessano, tranne in eccezionalissime circostanze, prima del novembre; ed una parte in collina, ove le magre stesse possono perdurare maggiormente e verificarsi in qualunque stagione, perché dominandovi le roccie impermeabili e mancando le sorgenti, esse si manifestano non appena le campagne hanno cessato di scolare. Essendo però minimo nei tempi ordinari il tributo di questa regione, e la portata normale del fiume dipendendo da sorgentt perenni, sarebbe la massima magra di queste, se avvenisse contemporaneamente in tutte le scaturigini, oppure la prevalenza della magra della maggiore di esse, che segnerebbe la portata minima del fiume stesso. Occorre perciò ricercare le magre delle varie sorgenti, per riconoscere quella dell'Aventino nei vari suoi tronchi.
La prima di tali sorgenti che si presenta è quella detta Capo di fiume. Essa è alimentata in due modi, ossia riceve un tributo costante di acqua limpidissima, ed un afflusso transitorio, alle volte molto torbido, ciò che costituisce un fenomeno alquanto straordinario per una grossa polla, del quale daremo la spiegazione quando esamineremo l'idrologia del bacino.