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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209
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CAPITOLO VI. Forza motrice.
Noi calcolare la forza motrice che le acque del bacino del Sangro possono sviluppare, incontriamo le medesime difficoltà contro le quali dovemmo lottare per determinare le pendenze e lei portate di massima magra. Fero era i possibili errori hanno conseguenze molto piccole, sia perchè le incertezze nel determinare le quote delle estremità dei tronchi sono minori; sia perché vi è compenso con i successivi tronchi, guadagnando l'uno quanto perde l'altro o viceversa, tanto che in ultimo l'errore sparisce completamente; sia intine perchè, rappresentando le massime magre ritenute possibili le fasi estreme dei corsi d'acqua, anche la forza motrice che si calcola in base ad esse rappresenterà la minima energia disponibili? che mai potrà mancare.
Quindi i numeri che qui di seguito riportiamo non potranno subire ulteriore diminuzione, anzi potranno essere aumentati di un decimo, qualora non si volessero considerare le più lontane probabilità.
Se poi la forza motrice dovesse applicarsi ad industrie per le quali anche una. probabile diminuzione d'energia per alcune settimane all'anno non fosse dannosa, si potrebbe fare assegnamento sopra un terzo di aumento, oppure ricercare, nelle colonne del quadro ove sono trascritte le misurazioni, quelle portate che rappresentano la magra di un quinquennio e sostituirle nel calcolo.
Non facciamo alcuna considerazione sulla convenienza di tener conto, nei possibili impianti, delle minime e delle inedie energie idrauliche disponibili, avendone già trattato sufficientemente nei quattro volumi che precedono questo (volume 26, Tevere; 27, Aterno-Pescara; 28, Marta; 29, Arno, Val di Chiana e Serchio) ai quali rimandiamo i lettori.
Ripetiamo invece che nei calcoli pei quali ci sembra iuutile presentare i prodotti parziali, abbiamo supposto di dare ai canali di derivazione la pendenza dell'uno per quattromila e che la forza sviluppabile è riferita ad ogni chilometro di canale e poi raggruppata per ogni tronco di liume, con un riepilogo totale in fine.
Prima però diamo pochi cenni relativi ai vari tronchi e la ragione di alcune omissioni e della portata speciale che per qualcuno di essi si adotta.
Facciamo cominciare intanto il calcolo della forza motrice che può fornire l'arteria principale dal punto che segue lo sbocco della valle di Fondillo, perché il tronco a monte qualche volta si trova asciutto, essendo allora la sua scarsa portata impiegata per l'irrigazione o dispersa dall'evaporazione nel letto sassoso.
Nel primo tronco in esame, cioè in quello che dalla valle di Fondillo giunge a Villetta Barrea, le infiltrazioni nell'alveo fanno progressivamente aumentare la portata in modo indeterminato, tanto che non potendone tenere conto parziale, siamo costretti di dividere in due parti il tronco stesso, applicando ad ognuno la minima portata che si trova al suo principio.
Lo stesso ripetiamo pel tronco fra il ponte del Diavolo di Barrea ed Alfedena, nel quale pure vi sono infiltrazioni che supponiamo sparse uniformemente, e dividiamo perciò in due parti tutto il tratto, applicando ad ognuna le proporzionali minime portate, avvertendo che se canali più brevi si volessero costruire, converrebbe calcolare il tributo perenue in ragione della distanza degli incili.
A valle di Alfedena le infiltrazioni nell'alveo sono così lievi, in confronto della portata del fiume, anche dopo lo sbocco dell'Aventino, che non torna conto preoccuparsene e quindi nessuna avvertenza occorre.
L'Aventino poi, che nel primo tronco fino alla sorgente Capo di Fiume è asciutto nei tempi di siccità, una sola osservazione occorrerebbe pel tronco fra Falena e Taranta, ove irregolarmente avvengono le infiltrazioni nell'alveo. Ma questo tronco è tanto breve e dopo esso ancora tanta energia rimane, da non richiedere di essere frazionato per ripartire in vari brevi canali l'indeterminato scarso aumento di portata.
Notiamo in ultimo che essendo ormai invalso l'uso di indicare i cavalli-vapore con il più comodo simbolo di HP, anche noi lo adottiamo.