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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO VII.
   Utilizzazione dell'acqua.
   Un fiume qual'è il Sangro, ricco ili portata perenne, scorrente, es>o con i suoi principali influenti, entro vallate molto declivi, nelle quali sarebbe facile sviluppare grandi energie idrauliche, è ancora nella massima parte trascurato, tanto che sopra oltre U8000 HP di minima forza motrice che vi si possono sviluppare, appena 2(MK> ne sono impiegati e non in modo continuo.
   Questo abbandono trova qualche scusa, pei tronchi lontani dalle» strade ferrata, nella difficoltà dei trasporti e per quelli nelle alpestri vallate, nella rigidità del clima che allontana nei crudi mesi invernali i trafficanti; ma per gli altri tronchi non ve ne sarebbe alcuna, tranne l'inerzia locale, o meglio, la generale ripugnanza in alcune regioni alle grandi industrie, quantunque oggidì qualche non lontano esempio dovrebbe scuotere un poco l'antico ed ormai inconcepibile letargo.
   Una delle cause, la principale forse, di questa inerzia in non poche provineie del Regno, ' credo dipenda dal concetto, giusto un tempo, quando le comunicazioni erano difficili, errato ora, di creare le industrie presso i grandi centri di popolazione.
   Cosi vediamo attorno a molte grandi città sovrapporsi opifici ad opifici persfruttare stentatamente qualche scarsa fonte di energia idraulica, mentre presso potenti fiumi appena qualche meschino molino ne usa le acque.
   M ben vero che oggidì facili.- essendo il trasporto delle forze a grandi distanze, mediante le trasmissioni elettriche, ed avendo la viabilità quasi ovunque stese le sue reti, non è più necessario che gli stabilimenti industriali mossi dall'acqua rimangano confinati nel fondo delle anguste valli ; ma neppuf conviene alle industrie di cercare la sede piuttosto verso i centri di consumo, che presso quelli di produzione, perchè così facendo si perderebbe il vantaggio dello sfollamento delle grandi città ove l'esistenza dell'operaio, per quanto vantaggiose possano esservi le condizioni del lavoro, è sempre più disagiata che nei paesi, specialmente sotto l'aspetto igienico e sociale.
   Forse però queste considerazioni saranno premature, perchè tanto recenti sono i progressi dell'elettrotecnica, da non aver avuto il tempo di promuovere largamente quella trasformazione nel campo industriale che indubbiamente dovrà verificarsi in un prossimo avvenire e della (piale si vede l'inizio di già anche negli Abruzzi.
   Nel bacino del Sangro, sebbene alcuni luoghi malesi prestino all'impianto di grandi industrie, altri sono cosi favorevolmente dotati, che fa meravigliare del loro abbandono, se non si volesse attribuirlo all'ignoranza quasi completa della potenzialità del fiume stesso.
   Noi di questo argomento ci occuperemo particolarmente, rna prima passiamo in rassegna il presente stato di utilizzazione delle acque di tutto il bacino, per poter indicare quale energia rimanga ancora disponibile.
   Uso attuale delle acque. — Le forze idrauliche del Sangro sono principalmente impiegate ad animare molini ila cereali; in un punto però alimentano estesamente l'industria dei pannilani e del pastifìcio. L'irrigazione soltanto può dirsi sia veramente allo stato embrionale, mentre l'illuminazione elettrica, che appena da pochi anni ha cominciato ad essere adottata, ha già preso discreto sviluppo.
   Indicheremo ora tutte queste varie utilizzazioni, ma saremo, come al solito, riassuntivi ed eviteremo di entrare in qualsiasi particolare sopra i singoli opifici. Per molti poi, ossia per tutti quelli
   3 — Carta idrografica d'Italia.