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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO VII. Utilizzazione delle acque.
   Uso presente. — Le acque del fiume Tavo non sono utilizzate nei tronchi di montagna. 1 primi impianti che da esse ricavano la forza motrice si trovano presso Farindola, rappresentati da due molini. Altri di questi sono sparsi lungo il corso inferiore e propriamente : 8 fra Farindola e il ponte Sant'Antonio della strada provinciale presso Penne e 8 fra questo ponte e la confluenza del Fino.
   Il fiume Fino a sua volta anima in tutto il suo percorso 20 opifici.
   Il Salino invece non ne anima che due mediante un solo e lungo canale, derivato subito dopo la confluenza dei suoi due rami predetti.
   Altri piccoli influenti poi. danno vita con lavoro intermittente, ad 11 molini.
   La forza totale impegnata sarebbe teoricamente di ITP 800, dei quali la metà sul Tavo ; ma effettivamente, riducendola a lavoro continuo, è appena di 100, comi? dimostra per esempio un molino sul Tavo stesso, che, potendo disporre di ni1 0. <>00 e di un salto di m.    L'irrigazione è scarsamente praticata nei bacini del Tavo e del Fino; appena su qualche ettaro attorno ai molini ed alquanto di più sotto Collecorvìno.
   A fianco al Salino invece dovrebbe esseri? sufficientemente estesa poiché un canale, detto Formale Landerset, fu appositamente derivato dal Tavo, poco prima della confluenza del Fino, per irrigare circa 300 ettari di terreno in pianura, fra la strada slessa e la riva destra ilei fiume. Effettivamente però molto minore è la superficie irrigata, anzi quasi trascurabile qualche volta, in dipendenza del genere delle colture dell'annata, o della loro rotazione.
   Oltre questo canale un secondo, detto Innamorati, si stacca pure dal Tavo poco a valle del precedente, presso Cappelle, ed un altro detto Delfico, è derivalo dal Salino dopo la confluenza del Fino; entrambi furono costruiti per usi industriali e per irrigare pochi ettari di terreno.
   Utilizzazione futura. — Il poco profitto ricavato dalle energie idrauliche che in questo bacino si possono produrre non è da attribuirsi alla mancanza degli studi per una utilizzazione più intensa, i quali anzi furono numerosi, più forse che per qualche fiume di maggiore importanza, ma da altre cause, che, senza specificarle minutamente, lasceremo intravedere nelle seguenti linee.
   Dei molti progetti presentati vorremmo intanto riportare i tratti caratteristici, ma nrm possiamo farlo nella presente relazione, perché piccolo è lo spazio a ciò concesso. Ci limiteremo ad indicare le linee generali ili tre solamente, i quali abbracciano nel loro assieme i principii fondamentali di tutti gli altri.
   Per usi industriali furono progettati impianti vari sul Tavo, i quali si fondavano essenzialmente sulla possibilità di ottenere facili mezzi di locomozione pel trasporto dei prodotti e dei viaggiatori, e, più che altro, sulla costruzione di una tramvia elettrica per allacciare alla strada ferrata adriatica molti paesi della vallata e principalmente Penne, capoluogo del circondario. Fu pure rivolta l'attenzione ad un possibile tronco della vagheggiata ferrovia appenninica in continuazione di quella Arezzo-Fossato di Vico, il quale fiancheggiando il versante adriatico dell'Appennino stesso,