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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209
Rimane a dive ora dell'impiego delle aeque del Tavo a scopo igienico. Brevi parole però -penderemo su questo argomento che sfugge quasi al nostro compito.
Scarsa quanto mai è l'acqua potabile nei paesi in collina, fra l'Apennino e l'Adriatico, come pure in quelli lungo il littorale, e non sempre scevra di inquinamenti, tanto che, lungo la strada terrata, vi si trasporta persino quella di Popoli.
Pescara e (lastellamare, sul lido, fiorenti città che hanno un avvenire sicuro, ne scarseggiano in modo tutt'affatto particolare e la prima attinge nell'omonimo fiume per gli usi ordinari, anche quando questo è in piena, ricco di torbide, mentre la seconda si avvale di pozzi e ili una scarsissima sorgente. Penne poi, popolosa città, capoluogo di circondario, ed altri centri egualmente abitati, si trovano molto a disagio perla medesima deficienza.
In queste contingenze, l'ing. Salvatore Fasciarli, specialista per condotte d'acqua, progettò una derivazione dalla sorgente del Mortaro, con la quale avrebbe provveduto abbondantemente non meno di 15 paesi, che si sarebbero a tal fine riuniti in consorzio.
Lo studio analogo, compiuto già da qualche tempo, faceva prevedere la sollecita esecuzione delle opere relative, quando alcune divergenze fra i comuni interessati ne hanno procrastinato l'inizio.
È da augurarsi un pronto componimento di tali divergenze, perché il vantaggio igienico, economico e. morale, che quei popolosi e belli paesi ne ritrarrebbero, sarebbe tale da far passare in seconda linea, qualunque questione finanziaria.
Esposti cosi i più noti progetti sulla possibile utilizzazione delle acque del fiume Saline, o meglio di quelle del Tavo, perchè solamente questo si presta a qualche discreta nuova intrapresa, mentre il Fino, sia per la scarsezza della portatu di magra, sia per la mancanza di pianure irrigabili, non presenta alcuna possibilità di altro uso, tranne quello dei soliti molini lungo la valle, nient'altro parrebbe rimanesse a dire in proposito.
Invece riteniamo si debba aggiungere un cenno particolare sull'introduzione delle macchine in agricoltura, mosse dall'elettricità, ossia convenga svolgere alquanto ancora un argomento già trattato studiando il bacino del Sangro, perchè accenna a divenire di capitale importanza nell'economia rurale, e che da qualche tempo preoccupa la mente ilei nostri più valenti agricoltori.
Sapendo che se le macchine agrarie potessero essere mosse da forze inanimate a prezzi poco elevati, laddove il lavoro animale (bovino) è scarso e caro, produrrebbero vantaggi inestimabili nelle colture più necessarie, si dovrebbe studiare il modo di trasportare sui campi, per mezzo dell'elettricità, quella maggior parte possibile dell'energia che il Tavo può sviluppare nel suo corso superiore, specialmente nelle pianure irrigabili a destra ed a sinistra del Salino ed anche in quelle litoranee, poiché allora vi troverebbero utili applicazioni quei progrediti sistemi di coltivazione, che nella lontana America del Nord, nella brumosa Inghilterra, ed in altre regioni meno delie nostre favorite della natura, trasformarono l'agricoltura, tanto da ottenere dal suolo uua produzione doppia della nostra.
Se si pensa che fra breve, quando le fabbriche di Bussi sul Tirino, già avanzate nella costruzione, e quelle sul Pescara, di prossimo inizio, saranno in pieno esercizio, i concimi chimici vi si potranno produrre in tali condizioni da poterli avere nella regione adriatica centrale a prezzi quasi di favore, si comprenderà quale vantaggio renderebbero i lavori della campagna razionalmente condotti col sussidio delle macchine, sovvenuti ila una ricca concimazione, e quali industrie campestri potrebbero sorgere agevolate dalla suddivisa energia elettrica, che potrebbe essere trasportata ovunque, per mettere in moto tanto sui campi l'aratrc. meccanico, la falciatrice, la trebbiatrice, ecc., quanto in casa gli sgranatoi, i filatoi, ecc., e perfino gli agitatori per i prodotti del caseificio.
Opportuno ci sembra adunque di richiamare l'attenzione anche su questa speciale utilizzazione delle forze idrauliche del Tavo per la distribuzione agli usi campestri, i quali del resto, modesti in tutto, non hanno soverchie esigenze, e ili lar riflettere che, non essendo le strade che promuovono