Stai consultando: 'Carta Idrografica d'Italia Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata', Ministero di Agricoltura Industria e Commercio

   

Pagina (81/223)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (81/223)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   72
   subilo da un altro dicco consimile, ma minore del primo, al piede del (piale, a sinistra dell'alveo ed a qualche metro sopra questo, da un crepaccio naturale, riempito di massi rotolati, nasce quest'altra sorgente. Essa veramente sgorga più in dentro, e forse in qualche caverna o cunicolo, come fa supporre il rumore dell'acqua che precipita nascosta dai materiali franati e come incertamente si scorge inoltrandosi alquanto con grande disagio, entro il crepaccio, dal quale s'intravedono alcune vene strisciare lungo le pareti verticali.
   L'efflusso avviene alla ([nota di circa in. 080, incertamente dedotta col barometro.
   I caratteri fisici dell'acqua sono identici a quelli delle precedenti sorgenti del Mortaro; la portata, apprezzata ad occhio, è di circa ma 0.500. Per determinarla esattamente si fecero misurazioni nel torrente, a monte ed a valle della polla, comprendendovi cosi pure le infiltrazioni subalvee, che certamente devono esservi.
   Sorgente Cannarci. ¦— I numerosi, ma brevi influenti del Tavo, che sboccano a valle della sorgente Vitello d'Oro, ossia sotto Earindola, sono quasi tutti privi di acque perenni, ad eccezione del torrente Gallerò e del fiume Fino.
   Nel torrente Gallerò si riversano le acque di due sorgenti ; una, detta l'ergine, nasce ai piedi del monte Rocchetta, con portala inferiore ad un litro e serve soltanto quale fonte di campagna; l'altra, detta Cannura, si ritiene generalmente più ricca, ma nell'inverno, cioè nei periodi di forte magra, conserva appena due litri al 1.
   Essa scaturisce all'est, a mezza costa del piccolo monte, detto Ripa, che forma come un'isola di conglomerato calcareo fra le argille dei dintorni, e propriamente al contatto fra queste due roccie, e si riversa in una piccola vasca naturale.
   L'acqua, limpidissima, ottima al palato, ha la temperatura di 13, dovuta certamente ad un percorso sotterraneo alquanto profondo, tale da farle acquistare alcuni gradi sulla temperatura media esterna, che non supera i 10°.
   Si noti che i 13° gradi furono riscontrati il giorno 8 marzo 1901, dopo più di due mesi di un inverno freddissimo e quando da molto tempo la massima temperatura dell'ambiente non era salita a 10°, mentre la minima scendeva ancora persino 8 sotto zero.
   La portata di due litri al 1 riscontrata pure PS marzo 1901, è forse eccezionalmente piccola, in causa dalla rigidissima stagione precedente, che impedì lo scioglimento delle nevi sui monti e per conseguenza anche l'alimentazione della tonte; però non molto maggiore può essere nello stato di massima, e cerlaraente mai sopra i 4- litri, come fa supporre la forma della vaschetta di raccolta e le dimensioni del canale di scarico, che non comporterebbero una portata maggiore. Localmente, con le solite esagerazioni, le si attribuiscono non meno di 30 litri al 1, tale cioè da muovere un molino, il quale invece, oltre che degli invasi, si vale dell'acqua del torrente e quando questo s'impoverisce soverchiamente, sospende l'esercizio.