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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   il manoscritto (tranne nella punteggiatura, la quale di solito manca), senza neanche arrischiarmi a correggere possibili errori, se non quando fosse evidente ch'erano vere sviste o trascorsi di penna e non piuttosto singolarità di lingua, di sintassi o di stile.
   Avrebbe il Romani pubblicata la sua operetta tale e    Questo solo è certo, però, che il Romani desiderava poter pubblicare il suo ultimo lavoro, del quale custodiva con trepida ansia il manoscritto, durante i lunghi e dolorosi giorni della sua malattia ; e che lu commossa pietà del fratello è anche l'adempimento di un dovere. Egli lo ha compiuto così nobilmente e intieramente quanto al più affezionato dei fratelli può esser possibile: io mi auguro di averlo compiuto, per la mia piccola parte, in modo non indegno dell'amicizia che mi uni a Fedele Romani, non indegno del suo nobile cuore e del suo elevato e originale ingegno d'osservatore e d'artista.
   E. G. Parodi.
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