divisa, un berretto militare e una fascia tricolore attorno alla vita, su d'un soprabitino verde oliva ; e dalla fascia pendeva la sciabola. Degli altri graduati ho un ricordo troppo confuso e sbiadito; ma rivedo bene il caporale soprannominato Bartoccitto, barbiere dei signori e già militare nei Cacciatori dell'esercito borbonico. Egli, non so in quale circostanza, aveva fatto la barba a Sua Eccellenza (così egli diceva sempre, quando lo nominava: il che accadeva assai spesso), a Sua Eccellenza il generale Filangieri; ed era bastato questo per fargli dar la volta al cervello. Quei signorotti del paese a cui egli, una volta la settimana e nelle occasioni solenni e straordinarie, faceva la barba, gli sembravano tanti Filangieri, e dava a tutti dell'Eccellenza. Innalzando gli altri, innalzava anche se stesso, ed aveva finito per credersi un eroe, mentre in realtà tremava alla sola supposizione del più lontano pericolo.
Era quasi in miseria, e parlava di sua moglie, una povera donna di campagna, come d'una signora; e, qualche volta, ritrovandosi con degli amici sotto le finestre di casa sua, aveva, come per improvviso ricordo, chiamata la moglie, e le aveva detto col tono d'un'abitudine : — Puoi preparare il caffè. — U caffè in casa sua non si pigliava mai; ma quella povera donna era avvezza a queste fantasie del marito, e non faceva conto di nulla; o tutt' al più ritornava dentro sospirando, mentre ripensava alla sua miseria e a quella gioia di uomo. Questi era il caporale, ed egli spesso rideva sotto i baffi (per modo di dire, perchè baffi non ne aveva) degli ordini dèi capitano, il quale non aveva mai fatto il soldato e sbagliava ogni momento. Egli e gli altri militi avevano per solo distintivo il berretto militare; ma nessuno lo sapeva portare come andava portato, all' infuori