Stai consultando: 'Colledara - aggiuntovi: Da Colledara a Firenze', Fedele Romani

   

Pagina (25/336)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (25/336)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   rere. Del resto, i contadini, e non soltanto ì contadini, anche con tanto di barba, non ne sapevano più di noi. Si parlava di Piemontesi (così si chiamavano i nuovi soldati, di qualunque luogo essi fossero) come si sarebbe parlato di Spagnuoli, di Francesi, di Tedeschi : tanto la gente era avvezza alle invasioni degli stranieri, da non saper immaginare che ci potesse essere un'altra specie, chiamiamola così, d'invasione. Dei soldati chiamati dalle nuove leve, si diceva che partivano per l'Italia. La rivoluzione italiana fu rivoluzione eminentemente letteraria, ispirata dai libri, fatta con la spada in una mano e con Dante e Virgilio nell'altra. Essa usciva dalla scuola, e il popolo, e specialmente quello di certe provincie, non la capiva, nè la desiderava: quelli che la volevano e si facevano ammazzare per essa, erano appena un pugno in paragone dell'immenso numero di coloro i quali non sapevano neppure che la loro patria si chiamava l'Italia. Questa è la verità, e non bisogna aver paura di dirla.
   Tutta quella gran massa grigia che non arrivava a capire che cosa accadesse intorno a sè, non aveva una personalità sua propria: essa non contava nulla: era lo strumento cieco di quei pochi che agivano e comandavano, e li seguiva senza chieda* più oltre: i pochi ribelli si chiamavano briganti. In fondo, era come se quei milioni di persone non ci fossero stati.
   L'Italia, come è oggi, non è dunque l'Italia come l'hanno voluta gl'Italiani, dando a questa parola il suo pieno significato, ma l'Italia come l'hanno voluta le persone di studio, che sono i pochi. Noi non sappiamo ancora quale sarà l'Italia nuova. Quella massa grigia, che non significava nulla, ed era come un fondo nebuloso ed uniforme del gran quadro, comincia ad avere una coscienza: noi stessi gliel'abbiamo data con tante scuole