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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   si sentivano al di sotto dei tetti e delle tegole risonare cupamente i rutti, che si elevavano al cielo insieme col filmo dei fitti e neri camini. E il marito di Finissa, Zaccaria, soleva rispondere a quei boati con qualche massima di rassegnazione. Era questo Zaccaria un saggio, pieno di proverbii e di massime, o ereditati da una tradizione nota a lui solo, o composti proprio da lui. I suoi più frequenti intercalari erano : Suona chitarra chè voglio ballare (suna catdrre cà vujj' abballa') e: Accómodati, chè sederai (allùchete cà tte sì). Egli portava le brache corte all'antica, e aveva la specialità di tenerle sempre giù, quasi fino all'inguine: pareva sempre che, da un momento all'altro, con scandalo di tutti, lo dovessero abbandonare; ma non lo abbandonavano mai, come fossero ritenute da un secondo fianco che, a poco a poco, gli si fosse formato all'altezza dell'inguine. E aveva davanti lungo e rigonfio il petto della camicia, quel petto di cui i contadini sogliono all' occasione servirsi come di sacco per le frutta e ogni altro ben di Dio; e Zaccaria non mostrava solo il petto, ma quella che chiamerò la pancia della camicia. Rivedo ancora il suo viso senza barba e il nobile profilo da imperatore romano. E chi può dimenticare la Mozzetta col suo naso all'insù e la parlantina a turbine: brutta come il demonio, sempre corteggiata da tutti i giovinotti del villaggio, e non sposata mai da nessuno? Ecco un crocchio: la .Mozzetta è nel mezzo; e, attorno, stanno a sentire, Giuliana, lunga come una pertica e con gli occhi atteggiati a eterno stupore; la Pa-paccia, cosiddetta forse dalla sua voce di anatra, che, specialmente quand' essa letica, fa pa, pa, pa, pa, pa; e Antonia della 'Nfarina, che ha due denti soli, lunghi coma zappe, sul davanti. Lì vicino giuocano &\Y asso piglia tutto, il Banchiere, che già conoscete ; Scrippelle, col vestito di