milanesi (i francesi d'Italia) per tutto ciò che sa di mezzogiorno, li irrita ed éccita in loro un odio spesso implacabile. Due speciali inimicizie hanno i meridionali: il governo e i settentrionali; i settentrionali perchè mostrano di disprezzarli e perchè sono i favoriti del governo, e il governo perchè non fa nulla per loro. Essi non hanno generalmente iniziativa personale, e aspettano tutto dal governo; è il vero caso di ripetere: « Piove; governo ladro! » Da questa speranza che tutti ripongono nel governo e da questa mancanza di spinta personale, deriva che il socialismo si è fatto tanta strada tra le classi basse del mezzogiorno d'Italia. Tutti s'aspettano da esso il beato tempo in cui tutti avranno l'obbligo di provvedere ai casi nostri, e noi non avremo l'obbligo di provvedere ai casi di nessuno.
Essi parlano sempre dei favori che fa il governo ai settentrionali, e non pensano che i settentrionali molto fanno da sè e sono usciti ormai di tutela, e al governo riesce più facile l'aiutarli perchè esso non deve far tutto, ma soltanto dare una mano. « Chi s'aiuta Dio l'aiuta » ; e naturalmente l'aiuta anche il governo che, dopo l'aiuto di Dio, non ha a dir vero molto ancora da fare.
Ma questi difetti dei meridionali non distruggono le forze latenti che hanno in sè e che a poco a poco li porteranno così avanti. Le energie del mezzogiorno non sono conosciute e nuova gloria d'Italia dovrà venire di là. Tutti quei valori, che non possono essere ancora giustamente apprezzati e pesati, formano la vera forza che aprirà le porte alla nuova grandezza della nostra patria. L'alta Italia è un'energia palese e nota, e benché essa si accresca sempre, non si sottrae al nostro ginsto apprezzamento e possiamo prevedere quello che essa sarà da qui a un dato numero d'anni; per il mezzogiorno