del colore delle foglie secche e marcite, simulassero la vita,
.......morte li guarda
egli dice
E in tema par d'aver fallito ė colpi.
Letteratura: io credo invece che la morte al riguardarli fugga essa stessa inorridita. Essa non chiedeva che all'opera sua, per sč stessa orribile, s'aggiungesse quella dell'uomo per renderla pių orribile ancora. Ma forse Pedemonte scrisse i suoi versi prima di scendere in quel sotterraneo : non sarebbe un caso nuovo. 0 forse al suo tempo, che l'uso di collocarci i morti era ancora in vigore, non tutte le figure umane erano cosė disseccate, contorte e stravolte e ce n'era sempre qualcuna che serbava una certa aria di vita. Oggi non č pių permessa la sacrilega profanazione. Vi restano ancora e vi resteranno chi sa per quanto tempo i morti che c'erano: ma non pių morti nuovi.
Per l'aria si spande un odore nauseante di rinchiuso e di vecchia cartapecora, e io tutte le volte che dovevo visitare quel luogo per fare compagnia ad altri, non vedevo mai l'ora di tornare all'aperto a rivedere il bel cielo azzurro cupo, a respirare l'aria della Conca d'oro. Avevo degl' incubi indefiniti di fanciullo, mi veniva il terrore che qualcuno chiudesse la porta su in alto, che potessi rimaner prigione in quella sozza dimora, che fosse poi inutile gridare, chiamare, urlare e che potesse non esser pių nulla del tornar mai suso.
Il Liceo Vittorio Emanuele ove io dovevo insegnare ha la facciata principale sul Cassero ed č edifizio vasto e maestoso: ha l'aria d'un'Universitā pių che d'un Liceo. E l'imponente palazzo non comprende soltanto il