onestamente la. vita anche senza il matrimonio, li fa passar sopra a tutte le solite ubbie, se tali si posson chiamare.
Gli studenti di Palermo erano meglio vestiti e curavano la pulizia assai più di tutti gli studenti che avevo avuti fin allora e specialmente di quelli di Catanzaro. È naturale, chi vive in una grande città è ordinariamente più accurato di chi vive in una piccola città di provincia, e anche le maniere sono in generale più civili e Signorili. Contribuisce la vita delle grandi città ad accrescer quella cultura che si chiama di spolvero. Le vetrine delle librerie e di tutti i magazzini in genere, i musei, i monumenti, il concorso degli abitanti delle altre province e degli stranieri, sono tutti elementi utili a dare o ad accrescere quella certa specie di cultura: quella cultura che giova tanto a far figura in società.
Dunque gli studenti palermitani avevano l'aria di essere abbastanza puliti. Non oso dire però che quella nettezza fosse intima e vera, o non piuttosto superficiale ed apparente. Curare soprattutto quello che è destinato a essere visto, questa è la massima che impera nel mezzogiorno. E perciò una donna che mostra di aver troppa cura di ciò che è coperto è considerata senz'altro come una civetta. Non so chi mi disse una volta: « Tutti vedono come io vesto, nessuno come io mangio. » E infatti i palermitani vestono quasi tutti bene; ma pochi io credo mangiano bene. La loro vita è tutta una pompa. Il nostro bidello vestiva meglio di tutti i professori, cambiava abiti due volte al giorno ; ma col magro stipendio cosa sarà stata la sua tavola? E quel che fanno le persone, fanno le città: la pompa: il teatro prima dell'ospedale, la luce elettrica prima della conduttura dell'acqua e così via. Quel che dà più specialmente nell'occhio, prima, e quel che si vede meno, dopo. Famiglie decadute