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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
Francesco Savini
Forzani e C., 1895, pagine 612

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2 Parte I - Prolegomeni alla storia del comune teramano.
   accenneremo ch'egli, nella celebre opera intorno al Regno italico (i), attribuisce ad Ottone il Grande la restaurazione della costituzione municipale in Italia.
   3. Il Muratori (2) poi, pur lasciando supporre (dalle lettere di san Gregorio Magno) alcun simulacro di autorità comunale sotto il dominio dei Longobardi e dicendo, che « ora siamo allo scuro « degli antichi affari particolari delle città prima del mille, perché « son periti tutti gli archivj vecchi delle medesime », soggiunge che « il poco che resta da molti indizi che anche allora la citta-« dinanza si potesse raunare, avesse ordine e magistrati, e posse-« desse beni stabili in comune ». Suppone egli inoltre (3), che durante la minore età di Ottone III alla fine del secolo x, nel qual tempo nei documenti italiani non si segnano gli anni del regnante, le città italiane possano aver aspirato alla podestà politica ed indipendente. Non pertanto il Muratori assegna l'epoca dei primi vagiti della libera vita comunale in Italia al principio del secolo xi, ciò argomentando (4) dall'avere nel 1014 i Pavesi « preso una forma di signoria » contro l'imperatore Enrico II e dalle seguenti menzioni degli Annali di Pisa (5), cioè che nel 1002 e nel 1004 « Pisani vicerunt Lucenses » e nel 1006 « Pisani et « lanuenses devicerunt Sardineam ». Più solida base per ciò arguire trova lo stesso autore (6) nei patti che la città di Pisa fece nel 1081 (7) con l'imperatore Arrigo VI, ne' quali questi promette di non inviare alcun marchese in Toscana « sine laudatione « hominum duodecim electorum in colloquio facto sonantibus cam-« panis ». Ciò gli fa supporre « già formato in Pisa un consiglio .« di quel popolo e che in esso risedeva molta autorità ». Addotti poi altri atti di libertà comunale compiuti specialmente in Lombardia, conchiude egli (8) così : « In leggendo tali cose, non credo « di potermi ingannare dicendo, che qui chiaramente si scorge « mutata la forma del governo ne' popoli della Lombardia, ed « apparirne segni di manifesta libertà. Niuna menzione si fa qui « del marchese, ninna de' conti. I popoli fanno guerra tra loro,
   (1) SIGON. De Regno Italico, lib. XV.
   (2) MURATORI, Antichità ita/., dissert. xvui.
   (5) MURATORI, Antiquitates i/a/., dissert. XLV. (4) MURATORI, op. e loc. cit.
   (;) MURATORI, Rer. Hai. script., voi. VI.
   (6) MURATORI, Antichità Hai., dissert. XLV.
   (7) UCIIELLI, Italia sacra, in Episc. Pis.
   (8) MURATORI, op. e loc. cit.

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