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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
Francesco Savini
Forzani e C., 1895, pagine 612

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   44 Parte II - II comune teramano nell'evo antico,
   « in quel luogo si usava convocare la generale rappresentanza « de' popoli Pretuziani ». Adunque la dilucidazione giusta delle tavole eracleesi ed il riportato tratto di Frontino, chiarito dalla interpretazione di Pesto, ci muovono a concludere che Interainnia ne' tempi preromani fu sede di un conciliabolo e perciò probabilmente città capitale de' Pretuzziani. Anche il Vannucci (per citare tra gli storici dell' Italia antica uno dei più recenti), riconosce tal fatto allorché parla delle colonie dei Sabini nel Piceno, detto così perché quelli vi furono condotti da un Picchio (il Picus di Strabene e di Pesto da altri interpretato per un Pica re de' Latini e figlio di Saturno, interpretazione derisa dal Micali) (i). Il Vannucci (2), dunque, dice che le principali città del Piceno furono Ascoli, Fermo, Ancona e che in esso « furono compresi più « tardi i Palmensi, i Pretuziani e gli Atriani, che nei tempi an-« tichissimi vivevano separati ed indipendenti. L'agro palmense « toccava il Trento; l'agro pretuziano avea a mezzodì il fiume « Vernano e a settentrione l'Elvino, detto oggi Fibrata ». Più innanzi (3) soggiunge egli : « I Pretuziani, che lasciarono il loro « nome al paese, aveano per città capitale Interamnia Pretuzia, « così detta perché stava tra i due fiumi Albulata (Fe^o/a) e Ba-« tino (Tardino), i quali, prima di unire insieme le acque, la ba-« gnavano dal lato destro e sinistro. L'ampiezza delle sue mura, « di cui anche oggi rimangono i ruderi, coi nobili avanzi dell'an-« fiteatro, e i ricordi dei templi a Bacco, a Vesta, ad Apollo, a « Giunone Lucina, a Marte Pacifero, a Silvano, a Priapo e di altri « splendidi edifizi argomentati dai marmi, dai musaici e dalle co-« lonne, dicono che fu città grande e florida e bella e principale « di tutto il paese. Oggi sulle rovine di essa sta Terarno capitale « del primo Abruzzo Ulteriore » (4). E così Interamnia, nei tempi avanti il dominio dei Romani, ebbe più che libera vita municipale, anzi un reggimento politico autonomo.
   (:) MICAII, op. cit., par. I. cap. XI.
   (2) VANNUCCI, 5(. dell'Hai, ant., Milano, 187}, voi. I, p. 225.
   (3) VANNUCCI, op. cit., p. 227
   (4) II VANNUCCI cita a pie di pagina: DELFICO G. B., DM'Interamnia Pretura, Napoli, 1812; DELFICO M., Dell'antica numismatica della città di Airi nel Piceno, Teramo, 1824; PALMA, St. della diocesi aprufina, Teramo, 1832, e Quistioni aprtuyesi, Teramo, 1837; RICCI NEMESIO, Le antichità deWAgro Pai-mense, Teramo, 1844; ROSA CONCEZIO, Ricerche di archeologia -preistorica nella valle della Fibrata, Teramo, 1871. •

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