Documenti. 579
XXXVII.
Serie de' primi magistrati della città di Teramo, giusta i superstiti documenti e gli autori qui citati.
TAV. I. — PRIMI MAGISTRATI COMUNALI. a) Podestà; b) Guidici; e) Sindaci.
TAV. II. — PRIMI MAGISTRATI REGII DELLA CITTÀ. a) Capitani regii proposti dal comune; b) Capitani feudali; e) Capitani regii.
TAV. I. — PRIMI MAGISTRATI COMUNALI. a) PODESTÀ.
1255. Guglielmo di Stolto di Ascoli, podestà (forse de' Guiderocchi, essendo
Stolto nome comune in questa famiglia - V. Antinori, Mem. mss., art. «Teramo », ad an. 1255).
1256. Roberto d'Ischia, podestà (Antinori, cit., ad an. 1256).
1286. Buoncambio de' Monaldi, di Ascoli, podestà (Palma, St. di Teramo, voi. II,
p. 38, i1 ediz.).
1287. Leopardo di Osimo (della nobile famiglia Leopardi), giudice o rettore (i)
(Arch. com., perg. n, 9).
1291. Buongiovanni di Montelupone, giudice e rettore (equipollente a podestà -
Palma, op. cit., voi. II, p. 41).
1292. Giov. de' Cavedani, di Fermo, giudice o rettore (2) (Antinori, cit., ad
an. 1294).
ì>) GIUDICI DELLE CAUSE CIVILI (CAPI DEL COMUNE).
1292. Ruggiero di Pescara (Arch. di Stato di Napoli, Reg Ang. n. 3).
1294. Matteo di Pizzoli (Antinori, cit., ad an. 1294).
1298. Antonio nobile di Tibaldo, di Capua (Palma, op. cit., voi. IV, p. 308).
1331. Vinciguerra di Ottona (Palma, op. cit., voi. II, p 56).
1359. Francesco della Posta (Arch. di S. Gio. in Teramo, n. 25).
1363. Berardo di Accumoli (Palma, op. cit., voi. II, p. 70).
1368. Zane di Catnpofellone (Campofilone nel Fermano - Antinori, cit. ad
an. 1368).
1380. lacopo di lacopo de' Cantarelli, di Amatrice (Antinori, cit., ad an. 1380). 1415. Benedetto da Montereale (Ughelli, Ital. sacr., in Aprutin.). 1433. Antonio di Giacomo de' Boncambii, di Foligno (Arch. di S. Gio. in
Teramo, n. 80). 1440. Matteo di Paolo del Monte Santa Maria in Lapide (Proemio nel codice
originale degli statuti teramani del 1440).
(i) Veramente nella carta (v. doc. XI) costui prende nome di giudice (ludcx Terami); m* sia perche nel testo si parla del ludtx un Ridar, e sia perché egli reggeva la cittì prima della instituiione de* regii capitani nel 1292, è da reputarsi il Leopardi un giudice in tutto equivalente a podestà.
(i) Per costui vale la stessa ragione detta di sopra.