madrigali dell'Ultima passeggiata. Allora sorri/ dendo gli ripetei i primi versi del Contrasto :
Io prendo un po' di silice e di quarzo : lo fondo; aspiro; e soffio poi di lena : ve' la fiala, come un dì di marzo, azzurra e grigia, torbida e serena!
Con quelle stesse mani che aveva nascoste, egli fece un gesto di disdegno potente. Sentii quanto vi fosse di virile in colui che passava tra le umili mirici per salire verso la rupe scabra. E poi parlammo d'Odisseo e della predizione di Tiresia.
Questo fu il nostro primo incontro. E l'ul' timo fu nella casa bolognese dell'Osservanza, qualche settimana prima della mia partenza per l'ultima avventura: triste commiato di chi era per farsi fuoruscito a chi restava legato dalla catena scolastica.
Tutto il giorno m'ero lasciato condurre dalla mia malinconia nei luoghi ove élla più potesse gravarmi. M'ero indugiato su la piazza solitaria che la tomba di Rolandino fa pensosa, e quella dei Foscherari, degna d'un cantore, sotto i suoi archetti verdi, alzata sopra le sue colonne simili al coro delle Muse nel numero. Ed ero entrato