di granito che l'ascia mistica tagliò nel sangue pietrificato dei Martiri; e la luce che passa nel/ l'abside per gli alabastri fulvi come quel miele amaro di cui si nutriva il Battezzatore.
Perché oggi, della Città ove per fato si spen/ gono i nostri grandi poeti, non vedo se non quella piazza mortuaria e quel labirinto cristiano 5 In quella piazza vuol ripassare il mio dolore seguendo il fèretro del mio fratello, e nel più prò/ fondo dei sette luoghi, nel settimo, nella Confes/ sione sotterranea, vuole accompagnarlo e deporlo. Bologna non ha oggi per me se non quella faccia misteriosa, se non quella bocca piena di freddo alito e di sublime silenzio.
Chi potrà dire quando e dove sien nate le figure che a un tratto sorgono dalla parte spessa e opaca di noi e ci appariscono turbandoci ; Gli eventi più ricchi accadono in noi assai prima che l'anima se n'accorga. E, quando noi cominciamo ad aprire gli occhi sul visibile, già eravamo da tempo aderenti all'invisibile.
Oggi mi sembra che quel pellegrinaggio meditativo non fosse veramente una prepara/ zione spirituale alla visita ch'io era per fare, ma fosse già la visita, e che nessuna delle parole ch'io dissi poi valesse quelle che andando io diceva al mio compagno senza carne.
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