CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli


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    dogli uffici di pubblica sicurezza ? I reati scoperti nella Questura di Torino, ove sono implicati quelli stessi che dovrebbero tutelare il buon ordine e il buon costume, formano una catena lunga e serrata, ma che oggi in cui fu rotto un anello, tutta è spezzata in mezzo alla pubblica indignazione.
    Anche nel nostro ufficio di pubblica sicurezza abbiamo avuto degl'imbrogli che cadranno forse sotto la sanzione penale, intanto per ordine del Ministero veniva sospeso giorni fono dall'impiego il capo dell'ufficio medesimo.
    Pare che i discorsi dell'on. Tajntii non restino infruttuosi e non abbiano invano additate le gravi magagno negli uffici di Questura, perche questi ordini di arresti e di sospensione provengono direttamente dal Ministero deli'Interno, che sembra disposto a rivedere le buccio a quei signori che abusano enormemente del potere onde sono investiti.
    Coati di Cassa
    1/ on. Plebano,, discutendo i bilanci, scoppiò in un' ira poco magnanima, perchè non vedeva progredire quant' esso desidera, la partita della tassa di ricchezza mobile.
    in questo caso V on. Plebano è stato più ministeriale del ministro, e dimenticando il dovere che ha un deputato di guardare attentamente le condizioni poco doride del contribuente italiano, non ha osservato che, mentre nella previsione delle entrate della competenza del 1889 i prodotti della ricchezza mobile erano previsti in 102 milioni e mezzo, in quella del 1876 sono previsti in 165 milioni.
    Una differenza in più di 63 milioni! I
    Non possiamo dire in verità che Fon. j Plebano non paghi la sua quota, essendo cidi un ricco proprietario piemontese  j
    Piccolo Corriere
    Occupiamoci un pò delle signore. Anch'esso sono in certo modo contribuenti del giornale , e non devono essere dimenticate.
    Ma, in sullo prime, si può domandare che cosa possa interessare una sigsòrat Conosco bene molte signore in stato interessante r ma non mi vengono in mente argomenti che possano interessare mia donna che non aia emancipata, come la vorrebbe P on. Salvatore Morelli.
    La politica ?
    Ahimè I Petrà sì la politica far dei mir,lenii, qua!' è per esempio, di non far perdere al mio collabo rato re , J' on C., le classiche rimembr.in e di Omero e di Virgilio , ma applicarvi una signóra , mi pare proprio impossibile.
    La riri>ta amministra.jva ? Pro.Asterebbe , con tot la la gravi à che gli danno le sue diplomatiche .base!te , il mio amico D. D. che la fa i lutto uso e con amo della Prefettura.
    Gli appunti giuttiziapi ? ISemmen per sogno. E che direbbe il venusto C. T., il qualo ad mi muover di ciglio , potrebbe lanciarmi con irò una torma di uscieri she sono le cavallette della civiltà moderna ?
    Mon mi rosta che un argomento per le belle signore,  la Moda.
    * * #
    Ma qui devo superare nna difficoltà!
    I mariti, questa razza permalosa del genere umano, potrebbero scagliarsi contro di me con tutta la forza de' loro polmoni, accusandomi di voler solleticare la vanità delie loro rispettabili metà.
    Permettetemi, miei cari signori, che protesti anch'io. Io non... solletico nulla.
    Ho l'onore di dirvi che fanno parte della Redazione molti ?ostri colleghi in matrimonio, tra cui alcuni eon prole fche Dio li benedica !/ io solo sono lo scapolo della compagnia, e ne comprenderete bene la ragione in questo secolo di Agenti delle lasse.
    Ora se io avessi lo strano pensiero che roi mi attribuite avrei contro di me l'ira furibonda degli stessi miei amici, i quali potrebbero lanciarmi addosso e Comune e Tribunali, non escluso Omero. Brrr 1....
     «
    Perciò, togliamo via co tesi e ubbie.
    D'altronde, d'Acmi un pò nella camera de.T annoisi a.--Avere una bella donnina sotto il braccio e vederla osservala da tutti per la sua eleganza , par la freschezza della stia j l'iilctte, noa sentite dentro di voi un certo orgoglio mia lo a compiacenza? Capisco che quesio caso è raro, perchè le nostre donne (perdonino, signore, l'animalesco paragone] sono come le nottole, arvegnacchè aborrano la luce del sole. credete pure, a me, o leltori, cho ancho nel Sì oso lume che ci concede l'effe effe, si può i-miroiare «ai vezzosa ed elegante personcina che la venire l'acquolina in bocca a quanti non la posseggono.
    # " #
    Ed ec«imi a voi, o signore, ora eh a mi sono spiegato eoi vostri mariti o papà che siano
    trproof, nn genere di toilette venutoci da' Ta«
    sa'o negli ut-i italiani p°r i,t cv.moli'à ¦ ^
    glio all'imperatrice, con pellegrina e e*j»p>cda, gra; i»
    tasca a destra guarnita di cordone o m.-tro w^it il
    puccio.
    II waterproof è state sempre la mia simpatia Q-iand* Una fosca giornata, il no vischio mi s'inflra nelle f> sa " incontro una signora in tcale rpr<>of la cui delicata Uccio* esce da un cappuccio bene attillalo , io ravvia 'o*f.o in lei
    una rosa che sboccia in un campo coperto di rugiada.
    *
    * *
    Non intendo di lasciare le signoro senza ricamb:ir? ì saluti alla mia consorella, la Guzzet'a di Teramo.
    Veramente non mancavano taluni che credevano la (nona zitella volesse tenere il broncio ai neonato fratellino ita lo che ho avuto sempre lede nelle signoro, era persuaso del contrario.
    D'altronde i saluti non pregiudicano mai le questioni. Guardate un po' due cavalieri che scendono a singoiar
    tenzone. Pria si salutano e poi si mettono in guardia.
    *
    * #
    Ho fatto bene ad attendere.
    L'atto «li resipiscenza per parte di quo3t'ufficio di Pubblica Sic .rezza , in seguito al Corriere di sabato , non dà
    più luogo al reclamo per una licenza indebitamento ritirata
    #
    # *
    Il sig, Squartini Eugenio reclama per non essere sta fa inscritto nella lisla degli elettori , non ostante cho aia un commerciatilo conosciu.is imo e paghi la sua tassa.
    Chiedo provvedimeli ti a <*ui spetta.
    * #
    All'ordine dei giorno per l'adunanza del Consiglio provinciale si aggiunga :
    S radi nel V'ornano per Forca di Penne alla provinciale Chieii-Toramo ;
    Stabilirsi i fondi necessari ad otenere lo sc-.ipo volato dagli articoli 2, 3, 9 della legge 30 maggio 1875 e 1 del relativo regolamento.
    * ? *
    Lunedi sera il Consiglio si adonò per deliberare stil canone gabellarlo, e, udito ti rapporto negativo fatto daila Giunta sulle pra ìche occorse col Ministero per una dlnaì-nu/.ione, deciso alla quasi unanimità di insistere nella primitiva deliberazione.
    Tale delibera iono modifica il nostro articolo di foaJo
    riguardo al canone daziario ormai de^aìti" amento ruìauro.
    * *
    Ecco una questiona eh» ba rlchimato tutta la m .» n-ton/.tone. Bisogna o no pubblicare i numeri delle ul imo e stra/.ioni? Io non dubito di risolverla per 1'afferma* iva perocché, non pubblicandoli, men;re toglierei un coniai n miei associali della montagna, non persuaderei la moltitudine a lasciare il vi.ìo del giuoco al Lotto, in cu» il primo complice è il Governo.
    Perciò,- tutt' i mercoledì pubblicherò le evr^i^-v:     sabato ultimo. Spe
    ro ctio non nn stcat'ri coiu6 . e^
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    pivM^w in n_r<< niMiuni e mozzo, in cjuolla del 1876 sono previsti in 165 milioni, ina deferenza in più di 63 milioni! Non possiamo dire in verità che l'on. Piccano non paghi la sua quota, essendo egli un ricco proprietario piemontese  Ma appunto per ciò, doveva riconoscere la grandezza dei sacrifizi finanziari del popolo italiano, e invitare il Ministro delle linanze a provvedere che siano più umani e meno rapaci gli Agenti delle Tasse.
    £ giacché ci siamo, diremo che la previsione delie entrate della competenza dell' anno prossimo ascende a italiane lire 4,300,9Ì102, Hdi cui lire 1,235,661,247 per entrate ordinarie e lire 65,250,855 per entrate straordinarie.
    Dal 1869 ad oggi, il macinato è quello che ha fatto i più rapidi progressi. Per queir anno si furono previsti 35 milioni, per r anno prossimo ascende a 76 milioni. Notiamo un altro fatto, la cui impor-
    1 I
    tanza ed esistenza è tutta dovuta air on. Sella, che, dicasi ciò che si voglia, è sempre il più gran finanziere d' Italia. Nel 1861 le entrate ordinarie fatte dal Tesoro non erano che 459 milioni . nel 1866 si sale a 609, nel 1871 a 1192 milioni!
    Se si noti che V on. Sella con la sua alacrità aveva saputo dare uno stabil'e assetto a tutta l1 amministrazione finanziaria, si spiega il perchè 1? on. Minghetti ha potuto, dopo lo sgambetto fatto al Sella, annunciare il pareggio.
    Chiudiamo questa rapida rassegna con alcune cifre dolorose ed eloquenti. Dal 1861 al 1874, il debito pubblico è asceso , da 143 milioni a 509, le pensioni ordinarie da 29 milioni a 60, le guarentigie per le strade ferrate da 700 mila lire a 42 milioni !
    E la carta moneta per un miliardo?...
    Altro che pareggio.
    j come le nouolc, arvegnacchè aborrano la hi ce del sole, fc*
    j credete pure a me, o lettori, cho ancho nel fioso lame «he et
    , concede !' effe effe, si può sm irci are ani leziosa ed elegante
    j personcina cho la venire l'acquolina in bocca a quanti non
    , ia posseggono.
    Ed creami a voi, o signora, ora »h» mi «ono spiegato eoi vos ri mariti o papà che siano.
    lì comincio con una notizia.
    Voi sape e che la Moda, questa Doa capricciosa dell'Olimpo monomi), aveva non so con quanta delie liezza invero, posto ogni sua cura nell' adornorti quella par.e. . . . sorse diamine
    posso dire.....quella parte.... : Ma già, voi ta' intendete
    o basta.
    Ora io vi ananneio che quel rigonfio, di cui facevate pompa e più n® facevano le signore della capitale , va di in mano in mano scomparendo ; di talché le sottane, anche addietro, ricadranno nel loro Vèrsa naturale.
    Paro però che le signore avessero pre*o molto gusto di questo rigonfio fatto con cuscinetti talvolta, perocché la signora Bilia - Mossi scrive cho la sua caduta è dovuta alia troppa popclariià.
    Andane mò a Tederò dove si ficca fa popolarilà.
    Perciò 1' ou. Sebastiani non ha mai preteso di averla.
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    # *
    Cominciano pure ad essere proscritti i grembiali stretti ed attillali alla vosle con gran dispiacere di coloro che, mercè la strettezza del grembiale , vedevano delineato il davanti dolla personcina , dal busto in giù.
    Veramente essi ci hanno perduto , c le,signore ci hanno guada t
    * # *
    E notevole l'intendimento che hanno le signore d'imitar* 1' a h biglia mtaitu mischilo. infatti è buon genere di merda in quest' invcnti'a il pallon corto sul genere delle marinare oppure anche lunghissimo di velluto frappé o di panno colorato , i i cui la pellicceria sia un elemento indispensabile.
    I cappellini poi devono essere come quelli da uomo nè più nò meno, e veramente danno una forma snella , spigliala alla testolina di una bella signora.
    II cappellino ad ala mollata ha fatlo il suo tempo.
    Gii uomini poi , per spirilo di cavalleria cominciano ad imitare le signore, avendo essi adottalo per quest'inverno, come soprabiti; do Ile vere vesti all' inipera.riee , cioè simili a ves'.e da camera.
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    Q.(i a Teramo ne vidi l'al'ro jeri qualcuno, o vi dico che non mi garbano punto. Gli uomini con quei pardessus furono assomigliati dal Moniteur a des sacs am-bulanls o àdes echapjiès d' hnpiiaux. Tuli' altro per le signore , le quali culle marinaro succinte ed attaccate al monto, con un cappellino Léon , assumono an' aria slanciala
    d' Amazzone che può piacere.
    # #
    E chiudo per oggi, queste noto , raccomandando il Wa-*
    * *
    Ecco una questiona the ha richiamalo tutta la mia ai-tondone. Bisogna o no pubblicare i numeri delle ul ime e-stra/ioni? lo non dubito di risolverla per l'affermai iva , perocché, non pubblicandoli, mentre toglierei un comodo ai miei associali della montagna, non persuaderei la gran moltitudine a lasciare il -rtào del giuoco al Lotto, in cui il pri®o complice è il Governo.
    Perciò, tutt' i mercoledì pubblicherò le e^ra^oni del sabato ultimo. Spero che non mi accadrà come oggi che per mancanza di spazio non mi è dato di stampare il movimento dello Slato Civile. BAivi - li, 61, bl 85, 19. FIRENZE - 87 89, 32; 18, 23 Mil.ANn - 25, 38, 83, 38, 51 1UPOU - 89 21, £3, 77. 61 PVi.EKMO - 27, 87, 82, 67, 17 KOtiA - 60, 66, li, 21, 16 TOWN ) 21, 13, 8:5, 39. i9 VENEZIA. - 5, TU, 43, 46, 86
    ECHI BEILA PROVINCIA
    Torri cella sicara.  In questa borgata è avvenuto un fer. mento in persona di Gio Tanni Romani per questioni, dicesi, di vino. Si sono constatate due ferite, ima alla guancia sinistra e T altra alia spalla ministra, con coltello, li feritore è Vincenzo Mazza, vice-segretario del Gcitiune. La denuncia fu fai a dopo 3 giorni, e accederono al luogo il sig. Giudice i-strati ore ed 1 sig. Dr. Pirocchi e Dr. Siniscalchi per le pratiche d'uso. Una dello ferite produrrà deturpamento.
    Chi ci dà queste notizie si lamenta dello stato infelice di quella strada, che per mancanza del cassone, essendo un terreno franoso è assolutamente impraticabile.
    Notizie da Mor.torio, Bnsciano, Civi-lella, Tossicia constatano due scosse di terremoto ondulatorie, avvenute nella notte del 5 al 6 corrente. Anche in Teramo gli abitanti vennero svegliati dali1 importuno visitatore.
    Assisic e Correzionale
    La causa dibattutasi nelle Assisi?: di A-scoli-Piceno contro Oreste li or ardi imputato di tentato assassinio, ebbe termine con l'assolutoria di esso dopo li arringhe dell' aw. Villa.
    F. TAFFìCSELLI, Direttore responsabile