CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli


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    , 18 r-
    gìio ha piegato il groppone e venduta la coscienza e la dignità propria, più è sicuro di ricevere il premio; mentre similmente sicura, iraconda, terribile scende la folgore sul capo dei ribelli, riparatrice , di non sappiamo quale offesa maestà!
    Ma si dirà : vorreste voi che il Governo si mettesse nelle mani dei propri avversari? Non ricordate ciò che, per tacere di esempi antichi, accadde ad Amedeo in [spagna, quando affidatosi al Ministero Zorilla, si vide costretto; per mantenere inviolata la fede di principe, a rinunziare il principato?
    Adagio, adagio, signor mio: questo luogo comune non calza àt proposito nostro. Non è per nulla che noi abbiamo cimentata la vita è distrutte le nostre sostanze, quando molti, air ombra d' inonorati allori, blandivano le vecchie tirannidi e nò còglievano ricchezze ed onori. Se noi fossimo dinanzi a un'Opposizione politica, che prevalendo potesse metter a repentaglio la forma di Stato, che la riazione liberamente s' è imposta, saremmo i primi a levare la voce e a biasimare severamente la politica governativa, quando non si dimostrasse rigida osservatrice del patto nazionale ; nè per aitro motivo biasimiamo le blandizie usate ai clèricali, veri e naturali nemici d' Italia. Ma il caso nostro non è questo. Nella nostra Provincia non esistono partiti sovversivi, e la recente lotta politica, che che si sia voluto cianciare in contrario, venne ispirata da convenienze e convinzioni personali, che ogni Ministero avrebbe dovuto religiosamente rispettare. Molti, per esempio, pure essendo conservatori e governativi ad oltranza, trovarono nella loro coscienza motivi intimi insuperabili di resistenza a
    e tre a sgombrare il legno, ma il Marescialli ostinandosi e perorando la causa degli altri due, rispose che la camorra dovea finire. Do-v'è la camorra in Atri, e che cosa intendeva dire il Maresciallo con simile eipressione ?
    Alcuni dei 7 individui benché avessero sborsato L. 1,50 per ciascuno (mentre il prezzo di ogni biglietto postale è di L. 1,25) stimarono prudenza fuggire dalle provocazioni del Maresciallo tornando sotto la pioggia dalla stazione ad Atri, a piedi, e i due soli rimasti dopo circa tre ore di disputa risaliròno sul legno con uno dei due sopra citati, il quale ultimo non volle cedere.
    Le Autorità locali intanto, quantunque a-vessero avuto reclami su questo abuso e si foisero ben informate della realtà dell'accaduto ebbero gli occhi per.... non udire e le orecchie per non vedere. Ecco come si difendono i dritti dei cittadini in Atri, il cui Comune è già da tre anni amministrato da un ff. da Sindaco. :Soltó il Sindacato dell' onorevole Deputato Finocchi, che sapeva stare all'altezza della carica, e che con elevatezza di mente e con nobiltà di cuore ha par ben più anni governato questa città, non si ebbero mai a deplorare simili soprusi.
    Affé di Dio, dov'è 11 dritto di proprietà una volta che il padrone: di un legno non può più servirsene'? Dove il rispetto ai cittadini, dove la libertà?
    Siccome il cittadino è tenuto a pagar® le imposte, così ha pure il dritto di essere rispettato da chiunque e di esercitare liberamente i propri dritti  Dov'è quella legge che permeile ad un carabiniere di potere a suo bell'agio, e quando che sia occupare una carrozza particolare?
    E la parola camorra pronunciata dal Maresciallo voleva alludere forse alla camorra «coverta e rivelata dal sig. Tajani? Ma se la camorra significa un atto di prepotenza, chi esercitava in quel giorno quest' atto, il Maresciallo Od i pacifici cittadini padrini del le^no ?
    seguito Un dall'esordire del male a gei e ripetute doti di Chinina, associandovi «e»^ ci gargarismi a base di acido solforico o «fonti potassico, dieta roboranU, e nella eoavife scenza decozioni di china e ferro per tv*. battere la conseguente anemia.
    Questo ^semplicissimo metodo curaim s'ebbe fra noi felici e numerosi suceejr,f fu oggetto di una pregevole monografìa pubblicata, anni sono, dal collega Dr. Berar& Costantini, nella quale dimostrasi tutto il t*. lore del solfalo di chinina nella difterite.
    Ammaestrati quindi dai fatti, anche m fermamente crediamo col Dr. Teualdi, ci? nel lodato farmaco sia riposta l'anici ai-cora di salvezza nella difterica infezione; ce* siderandolo, non già còVrie specifico, sibbec? come mezzo il piò razionale che la scissa fin qui possiede per domare tutt'i morbi infettivi acuti - Ni un topico potrà mai opporre dei limiti allo svolgimento di questo msk perocché le sue localizzazioni alle fauci rappresentano una conseguenza dell' avvelenamento già verificatosi nelT intero orginism ammenoché il principio contagioso non «ù trasportato ad immediato contatto della aw-cosa, o della pelle denudata.
    Queste poche parole servino di conferei alle osservazioni dell' egregio Dr. TedakM di sprone ai dubbioii e diffidenti ad usare» tal rimedio a prò dell'egra umanità: P^* che alla fine cessi il sarcasmo, che Napoleone, offeso da domestica sciagura, lane**" va al chino Corvisart, chiamando il _niorb> in discorso  « miei pour 1' humanitè, honteux pour la se iene*. »
    Dr. Pasquale pisorca?
    Piccolo Corriera
    Scrivo riscaldato dal più bai sole di TVitembré _ splende in un cielo limpidi simo e posa i suoi raggi A
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    vincia non esistono partili sovversivi, § m j recente lotta politica, che che si sia voluto J cianciare in contrario, venne ispirata da convenienze e convinzioni personali, che ogni Ministero avrebbe dovuto religiosamente rispettare. Molti, per esempio, pure essendo conservatori e governativi ad oltranza, trovarono nella loro coscienza motivi intimi insuperabili di resistenza a , votare per ì' on. Sebastiani : vorreste voi, solo per questo, scomunicarli del grembo del gran partito nazionale, e chiudervi nel cerchio del console Popilio ? Quale dissennatezza non sarebbe mai questa? Avete voi forse la privativa dell' amore del Re e delle libere istituzioni, voi che, per giunta, fino a ieri baciaste, pallidi e tremanti, la mano <ìei nostri carnefici ? Badi il Ministero che questo è uno sdrucciolo pericoloso, e che tutto si esaurisce nel mondo, anche la pazienza più grande è la fede più pura e più generosa!..,, i
    RECLAMI
    Ci scrivono da Atri in data 11 corrente:
    Nel dì 4 corr. 7 cittadini di Atri testimoni nella causa di Giampietro Terzetti trattata nella Pretura di Giulianova, per essere sicuri del mezzo di trasporto dalla staz one ferroviaria di Mutigliene ad Atri telegrafarono al sig. Forcella Domenico, perchè si fosse degnalo prendere sette posti nel legno grande di un tal Facchini o meglio l'intero legno. I sette individui smontati dal treno dalle 2 poni, trovarono pronta la detta carrozza, ma era stata già invasa dal Maresciallo dei RR. Carabinieri e da due altre persone a loro estranee, ad onta vi fossero 4 posti vacanti nell'altro legno postale. La compagnia quindi del sette vedendo di non poter disporre del proprio legno, invitò gentilmente e cortesemente i due estranei a smontare da quella carrozza e per un tal quale rispetto all'Arma dei RR. Carabinieri redè un posto al Maresciallo, il quale non contento di questa gentilezza prese ufficiosamente la difesa degli altri due. Allora i sette risollevatisi nel proprio dritto invitarono tutti
    permeile ad un caraoimere ui potere a suo bell'agio, e quando che sia occupare una carrozza particolare?
    JE la parola camorra pronunciata dal Maresciallo voleva alludere forse alla camorra scoverta e rivelala dal sig. Tajani? Ma se la camorra significa un atlo di prepotenza, chi esercitava in quel giorno quest'atto, il Maresciallo od i pacifici cittadini padreni del legno ?
    Se ne lasciano i più ampli commenti al pubblico.
    Da Bisonti ci perviene un reclamo del sig. Antonio de Flaviis di Filippo contro que-st' ufficio di P. S curezza, essendoglisi rifiutato il permesso da caccia, aon ostante che lo e-serciti sin dal 1849. Égli si domanda se un onesto cittadino possa esser messo tra quelli che han perduto i dritti che gli concede la legge.
    La Difterite
    Nella Gazzetta di Aquila (anno 2. n. 93) j leggesi un articolo tollo da quella di Mantova; nel quale il Dr. Giacomo Tedaldi rac- , comanda 1' uso del solfato di chinina, come sovrano rimedio nella difterite.
    Tale annunzio, che interessa non poco l'umanità flagellata da così terribile e pertinace malore,' non giunge fra noi nuovo e peregrino; anzi siamo ben lieti( che le nostre vedute ed esperienze cliniche si accordino perfetlamente con quelle dell' egregio autore.
    Fin da quando il difterico morbo invase queste contrade, surse nell'animo nostro l'idea, che il solfato di chinina, com' è valevole a debellare la miasmatica infezione, potesse del pari riuscir profittevole nel difterlsmo. Ad onta di tali previsioni però, i risultati pratici furono sulle prime poco confortanti; forse perchè il predetto rimedio venne o troppo tardi, o insufficientemente amministralo, con<-cedendo largo campo alla medicazione locale mercè caustici ed astringenti, i quali, se non sono dannosi, riescono per lo meno inutili.
    Riportate dall'ulteriore osservazione clinica le cose al loro giusto valore, si ricorse in
    nonioux poui «a . ^
    Dr. Pasquue
    Piccolo Corriera
    Scrivo riscaldato dal più bel «ole di Dieembre, che ri-spiando in un cielo limpidi simo , posa i suoi ràggi dorali io un, natura eh» mi ricorda quel concerto di monti di valli e j; torrenti che ammirai in un viaggio in Svizzera
    Noi. avvezzi a rodare tafct' i giorni questi ville circonditi da manti, non sappiamo stilarla quinto converrebbe. Pi sogna dimorare per le vaste pianura lombarde e per gli aridi campi romani plr apprezzare quanto v' ha di pittire « in questo piccolo mondo abruzzese, sa cui giganteggia, come torre che non crolla, lo storico Gran Sasso dal bianca ««« mantello.
    » " *
    Che deve fare il cronista di un giornali che si rispetta, la usa bella giornata ?
    Andare a passeggio, fnmtra un toscanino in aspettativi del iliaghilti, e cercare di dir male del prossima, salvo t farne penitenza all' epoca del precetto pasquale, riguardo a i ti mi raccomando On da ora alla pietà di Monsignor Mi Iella.
    * " *
    Nella mia passeggiata ho trovato due appunti da fare il Muaicipio. L' ano riguarda il fosso innanzi ai Cappaceini. che invano si è desiderato da parecchio tempo fosse riiMpUo La qaale operazione va di [mala in peggio, perchè proprio nel luogo ove st restringe la strada, si apre, forse por li aeque piovane, un nuovo burrone che, se sarà lasciato faro, impedirà un pò par volta il passaggio ai carri e ali* carrozza, lo prego 1' ufficio tecnico municipalo (c'è un ufficio tecnico? e di atdare a vedere e credo che sarà esso pure dalla mia, dando le necessarie disposizioni.
    L' altro appunto sarebbe quello che mi vien raccomandato da tutti coloro che passano per il largo S. Agostino. Si sa che lo Slato o chi per esso fabbrica attorno al carcere. M* questo non implica affatto che i materiali di quella fabbrica occupino tatto il piazzalo e siano di ostacolo ai passeggiar!.
    Figuratevi che speiso fanno la ealce proprio là dove si passa. Quando poi piove, bisogna in tutt' i modi evitare di transitare per il piazzale, per non infangarsi sino al ginocchio
    Ora, iò dico, il Municipio che deve far rispettare i luoghi pubblici ed avrà, credo, anche un regolamento urbano, par qual rag ione permette che lo si trasgredìsaa in quel modo ? Se vi fabbricasse un privato, permetterebbe di oeeupare il suolo pubblico per tanfo tompo ?