CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    L' autopsia della Rosaria fu fatta sabato scorso, come aveva annunciato. 11 eolpo al collo la fu letale.
    La esumazione del cadavere della donna che coabitava con 1' uccisore, ha fatto raccogliere ai periti giudiziarii tutte le viscere addominali che furono rinchiuse e suggellale in appositi vasi. Nessuna fo-ma legale fu dimenticata; il riconoscimento del cadavere non offre alcun dubbio. Sin dall' aprile ultimo era sotterrato.
    Le analisi chimiche impiegheranno molto teapo , ed io nou riparlerò più di questo brutto episodio del dramma giudiziario che andrà a evolgersi nelle nostre Assisie, se non
    quando lo permetteranno le risultanze processuali.
    *
    * *
    L' altra nòtte venne arrestato dagli agenti di P. Sicurezza certo R. che era venuto qui, alando alle sue parole, per costruirsi nelle mani della giustizi*, in seguito ad un
     micidìo cjmmesso iu Alanno.
    
     *
    Un assiduo mi scrive:
    » Si desidererebbe che la banda municipale, dorante la stagione invernale suonasse in piana grande nei giorni festivi nelle prime ore pomeridiane. Così le signore potrebbero godere dei favori di Febo, quantunque avaro, per far mostra della loro eleganza, ed i mariti e i papà potrebbero provvedere alla loro digestione; o meglio aguzarc l'appetito se amassero di seguire il bon-ton di desinare alle 5 »
    Hi pare che questo desiderio potrebbe esser sodisfatto. 11 Municipio ba ai suoi servizi una banda musicale; forse la paga piuttosto maluccio; ma una volta che la paga, ha diritto che qualche volta la città si ricordi che il Municipio di Teramo ha sotto di sè un corpo musicale. Intendo bene che ora che al Palazzo municipale tatto è disarmonico, non si vorrebbe nemmeno che i nostri suonatori accordassero i loro strumenti;  ma non so se i contrib lenti, elio senza averne colpa si trovano tra l'incudine e il martello, possano aver piacere di questo abbandeno in cui si lascia la cosa pubblica.
    * * "
    È stato arrecato un tale, credulo pazzo, il quale, ha ucciso il padre e ferite gravemente la propria madre in
    di ceci, di fave e di inajali, e sarà eloquente cimo Giovanni Boccadoro.
    L' altra sera tentò di eonverlirmi alla viticoltura. Visto e considerato che una bistecca inalbata da un fiasco di Chianti e di Grignolino o di vino della cantina del car. De Pelris è quanto può desiderare un uomo in questa valle di lagrime e.., di ricchezza mobile, lo mi ascrivo tra I suoi scolari.
    ?
    # #
    * Un mio assiduo e anche qualche cosa di più, constata la presenza di molti monelli sotto il loggiato del Caffè Roma. Non è a dire quanto siano importuni costoro. Pochi giorni sono due di essi fecero cadere una povera vecchia che transitava iranquil'.araonte. Forse 1' autorità potrebbe occuparsene un tantino.
    * # *
    Siccome in queste sere la luna paolotta ? eome direbbe Giosuè Carducci, rischiara le vie di Teramo e permette ai giovanetti di posare innanzi al Caffè Roma Innanzi alle signorine che passano, così non potrebbe sembrare d'attualità il parlare di illuminazione.
    Tuttavia, qer debito d' ufficio, riferisco il seguente duette a cui mi son trovalo presente e che, se fossi stato pùbblico di Platea, avrei chiamalo agli onori del bis.
    I due artisti erano jl' appalta.ore per l'illuminazione e 1' impiegato addetto alla sorveglianza delle eoutravenzioni.
    II secondo diceva al primo:
     Ile 1' onore di dirvi ehe l'illuminazione è fatta male ed ha ragione il Corriere.
     Ed io vi rispondo cho se non mi date i lumi a sistema moderno, l'illuminazione non potrà andar mai beae.
     Che ci hanno a fare i lami, quando il petrolio non è di buona qualità ?
     Sissignore che è di buona, anzi di eccellente qualità
     Non è vero.
     Si che è vero.
     Nossignore ! ih
     Sissignore.
    Naturalmeute, ie son restato spettatore muto ... eome Fon. Sebastiani alla Camera.
    CI ho ripensato però, quando mi sop arrivati gli echi della previneia, da cui ho rilevato che Penne, tra poehi giorni, avrà una illuminazione meno preadamitica di questa
    il debitore con frode anticipala abbia lonia'-o di frustrare  E di vero, nella chiara locazione dell1 articolo 1235 Codice Civile non si contiene alcuna distinzione fra creditori anteriori e posteriori; non si fa alcuna eccpz,lune per questi secondi: tutti possono impugnart gli alti che il debitore abbia fatto in frode dell* loro ragioni.
    Dunque è stata mente del Legislatore perseguitare e punire la frode nei suoi diversi momenti, e stabilire il principio che in ness;.a modo essa abbia a giovare a chi la cosnmi>e.
    E, mentre noi ci compiacciamo che. ii nostro Tribunale abbia nel seguire questa interpretazione, che ci sembra la più razionalo, segnato un vero progresso, vogliamo confortare il sue pronunziato con una sentenza della Corte di Cassazione di Torino del 21 marzo 1866 fra Castro e Gatlorno ^Annali di giurisprudenza Hai. tot. 1. p. il pag. 30) con la quale si suggella il principio, che sosteniamo  Ecco le parole di quella sentenza « Attesoché V art. 1238 Cod. Civ. ili», (si-miglianlissimo al 1235 Cod. 11al.) dà 1J azione Pauliana a tutti i creditori contro gli alti commessi dal debitore in frodo delle loro ragioni senza eccettuare dal concesso benefizio coloro che avessero un titolo posteriore a quegli atti  Che però la dottrina e la giurisprudenza per intuito del vero e del giusto concordissimamente insegnano e slaluiscono dio anche il titolo sopravvenuto fa luogo alla re-vocaloria,sempre quando il debitore ,che potè antivederlo abbia con frode anticipala leniate nello flesso tempo dì frustrarlo. »
    C. T.
    Nostre informazioni
    Sappiamo che d'ordine miiisleriale, il sig Casimiro Cavagnoli ispettore dì questo u ilici a di P. Sicurezza, venne sospeso dalle sue funzioni. Le redini della Pubblica Sicurna " > -
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    È stalo arrec ato un tale, credulo pazzo, il qua!» , ha «vxùso il padre c ferite gravemeato la propria madre in Cìvitella del Tronto.
    Se sì potrà costa tare la pazzia di questo miserabile, sarà
    una colpa di meno che insozzerà la società.
    
     *
    A!i è parrenuta una lotterà, nientemeno, profumala. È di ani signora che conserva 1' anonimo , ma che dal timbro pestale mi accorgo non essere di Teramo. La pubblico pe;chè pv-w dare una risposta:
    « Signor Direttore,
     Non ho il piacere di conoscere lo scrittore del itecelo Corriere ( graìie tante o signora, il piacere sarebbe mio, ciò* suo}; ma egli ha già acquistato tutta la mia simpatia \e sembra poco?;, dal momento che intende di occuparsi di b àaltre donne che ci annoiamo mortalmente a sentir parlare sempre di politica e di finanze. Nell'ultimo numero ho letto che egli vuol oocuparsi anche di moda. Io 1' ho accolto con vero piacere, anzi ho spinto mio marito a inviarvi tosto nove lire per 1' abbonamento di un anno (così va bene, signora!). Ma non sarebbe pure un bai pensiero di consacrare le appendici del Corriere e qualche {romanzetto che non può non essere desiderato dalle vostre lettrici ? lo vi ber espresso questo pensiero, e credo non invano.
    « Con tutta stima ee. ec.
    *
    * #
    La pignora sarà contentata. Di quando in quando le appendici del Corriere conterranno brevi novelle e romanzetti senza dire che non sarà dimenticata qualche chiacchierala artistica e letteraria.
    Intanto annuncio fin da ora che in breve pubblicherò in appendice una comedia di Shakspeare, tradotta dal sig. Andrea Acquaviva d' Aragona.
    Do questa notizia eoa piacere per due motivi: 1'uno perei* oai auguro di far cosa gradita ai miei lettori, secondo perchè sono orgoglioso di vedere nella schiera de' miei col-ìsbaratori un membro di un* illustre famiglia patrizia della provincia Uraniana.
    t * »
    E elgo questa occasione per presentarne un altro. Era widerio di molli nostri associati di avere una rivista a-picela. Di questa si occuperà il signor D. Ignazio de Pe-^u di Atri, canonico , cavaliere a dispetto de) Prefetto, ed
    dei più distinti agronomi abruzzesi.
    U» quell'aria di bonomia che gli ò propria, egli vi parlerà
    CI ho ripensato però, quando mi son arrivati gli echi { della provincia, da cui ho rilevato che Penne, tra poehi j giorni, avrà una illuminazione meno preadamitica di questa , di Teramo.
    * et "
    Di questi giorni la cittadinanza fu in preda della più vi-I va inquietudine per la grave malattia del nostro carissimo amico, Augusto Muzi. Era un dimandare sollecito di tuttti, I era un interessarsi affannoso per la salute di un uomo che ! onora 1' antica ed illustre stirpe dei Muzi e la città in.era.
    Le ultime notizie sono rassicuranti: l'altro ieri fu chiamato a consùlto il prof. Roncati di Bologna.
    lo, nella fiducia di esprimere un voto generale, auguro
    all' integro e chiaro cittadino una pronta guarigione.
    #
    # *
    Per g;ovedì è intimala in seconda convocazione 1' assem-
     H *
    blea generale dei seci del Casino teramano. Uno degli oggetti all' ordine del giorno è la elezione della Direzione. Chi sa come è tenuto il nostro Casino, deve desiderare che riesca intatto dalle urne 1'attuale ufficio direttivo.
    APPUNTI GIUCIZIARII
    Tribunale Civile di Teramo
    « I de'itti civili, i quali tendono avvertitamene all' altrui « danno, comprendono quale elemento loro sostanziale il dolo « e la frode.
    « Da quosla chiara deduzione dàlia lettera della legge e « dalia ragion sua, che mira a soccorrere 1' inganna o, con-« trapporrebbesi invano che il debito fosse posteriore. » (Sen-tensa 19 Novembre 1875 fra Caliò ed Agoslinone - Estensore Magaldiy.
    Noi non sapremmo che rendere omaggio a questa massima, attinta dalla parola e dallo spirito della legge elevata all' altezza della sua civile santità.
    Vero è che il Diritto Romano e quasi tutti gli scrittori han ritenu/o che l1 Azione l'aulia-na non fosse ammessitele se il credito, in virtù del quale si procede, non sia anteriore all' alto fraudolento ed impugnato.
    Però a noi pare che il Legislatore Italiano intendesse dare a quest' azione un carattere di più larga e spiccata moralità, e ne volesse estendere il beneficio anche a quai creditori, i quali posseggono un titolo posteriore , che
    Sappiamo cho d'ordine nvi«istoriale, il s%, Casimiro Cavagnoli ispettore di questo ufficio di P. Sicurezza, venne sospeso dalle sue funzioni. Le redini dell» Pubblica Sicurezza fn-
    rono assunte dal Cons. Delegato Cav. Bocchi.
    «
    * *
    E positivo che V on. R. Prefetto ha interpellato il sig. avvocato (}. Crocioli por proporlo sindaco di Teramo, e questi ha da qualche tempo accettato. Si attende & giorni il Decreto regio.
    ECHI BELLA PROVINCIA
    Abbiamo da Penns che col 1. gennaio andrà in attività i' osservatorio metereologieo, situato nel palazzo Municipale e impiantai» dal prof. Giergi direttore dell' Osservaiorio di Lecce, per incarico del R. Ministero.
    Havri due altre notizie, di cui ci rallegriamo con I' onorevole Giunta, della quale fan parte due oriundi teramani.
    La prima notizia si è chi quest' anno si j avrà un bilancio. Ciò è tutto dire per quel Cornane. La seconda è che col nuovo anno quella città in cui sino ad oggi bisogna andare con la lanterna (sistema molto patriarcale e più economico), avrà una completa illuminazione. L' impresario Croisat, per circa 6 mila lire annue, fornirà 98 fanali, di cui 12 lungo i viali della passeggiata di S. Francesco, e 5 con relative colonnette nella piazza, così detta, grande. Si prevede un buonissimo risultato. 11 Municipio, scorsi tO anni, rimarrà padrone dei fanali. Durante questo tempo 1' impresario torinese deve provvedere a tutto Si pre-annuncia pure un... Martello. Sicuro un martello-giornale che picchiere..., ma, acqua in bocca, e che Dio l' aiuti chi dovrà esser picchiato.
    Da Tosslcia ci è arrivato un pa^co di stampe tassate dalla posta, le quali nei abbiamo rifiutato, come rifiuteremo ogni altra cosa che non sia debitamente affrancata.
    , TAFR&RELU, Direttore roepoisabili