CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    PRIMI D' ABBONAMENTO
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    Per P Estero aumaato delle spese pestali
    Un numera separato oant IO
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    Esce il Merooledì e il Sabato IIV TERAMO
    Là Pire f ione ed Atrm inittrm* sene primi etri cmente pretto la Tipografa del giornale
    'laserxioae ia 4* pagina eont. i9 per linea lunghezza di colonna - In S' paghra eeol. 15 - Per pia inserzioni si fa ano sconto - Le lettere affrancate e raglia pestali debbono essere diretti all' officio del Corriere Abruzzese in Teramo.
    Avevamo ragione di aspettare un pò e non chiamarci sodisfatti della smentita data dal generale Carini. L' on. Bertani interrogò il ministro degli interni sulla elezione di Piacenza, e senti rispondersi con mólta ingenuità che realmente, quantunque in via privata/era stata offerta al Carini la candidatura d'Agnone, perchè, essendovi due competitori governativi, il ministero doveva sbarazzarsi di uno. Questa risposta, accolta dalle risa ironiche della Sinistra, chiuse V incidente, perocché V on. Bertani ebbe a dire queste precise parole: -udite le confessioni del ministro, mi dichiaro sodisfatto 1
    Ma l1 incidente è veramente chiuso? In parlamento sì, e crediamo, anche fuori, purché il Carini non voglia appellarsi a1 Tribunali. Il che sarà difficile. Imperochè la sua ultima lettera all'on. Bertani giustifica pienamente il Progresso di Piacenza. Il Carini dice che Fon. CnAennr.lìi segretario generale del ministero
    tezza la qualità febrifuga dì queir albero. 11 detto bilancio non ha dato luogo ad ulteriori osservazioni, degne di nota.
    Quello del ministero dei lavori pubblici è entrato nelia Camera, accompagnato da un notevole discorso dell' on. Monti, criticando il recente orario ferroviario, che, secondo 1' o-ratore, ò incomodo sì per ,la jiuea dell' Italia centrale come per la linea delle Marche e degli Abruzzi. L' on. ministro Spaventa rigettò quelle accuse ma notò tuttavia che 1' orario del 1* dicembre è provvisorio, arvegnacchè col 1* gennaio ne andrebbe in vigore un altro.
    L'on. Maurigi ha di poi provocato il ministro ad accertare la Camera che, entro il venturo anno, gli uffici centrali che ora sono in Firenze saranno trasportati alla capitale, ad eccezione della Direzione del debito pubblico. Fu rigettato il progetto d'abrogazione della legge, mercè la quale un magistrato a 75 anni deve essere dispensato dall' ufficio e pensionato. Il progetto era d'iniziativa parlamen-tare, e parlarono tra i pi, no^J'.pn, della
    parere, anzi confessiamo francamente che non v1 ha per ora altra questione che possa, meglio di questa, delineare i partiti politici nella Camera.
    Mirabile tattica dell' Opinione*.
    Se presentate una questione ecclesiastica, come tu quella del Maggio, in cui bisognava vedere se in Italia è più il Papa che il Re, vi si risponde che niuno tra noi la considera di una reale importanza. Se parlate dì provvedimenti eccezionali, vi si
    dice che si voglia fare di un affare di ladri e di mafiosi, una questione di prin-cipii. Se trattate di Consulta araldica, in cui è importante si sappia se un Decreto regio senza la sanzione del Parlamento possa imporre una nuova tassa ai contribuenti, vi ridono sul muso, perchè 1' archeologia non ha diritto di tener occupat i la Camera per tutta una seduta. Se da ultimo sollevate una questione che non solo tocca gl'interessi dei contribuenti, ma implica direttamente un principio sociale ed economico se cioè si debba permettere che lo Stato si sostituisca _! vi
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    intarmo si, e ere ai amo, ancne iuun, pui yuo 4. Orini non voglia appellarsi a' Tribunali. Il che sarà difficile. Imperochè la sua ultima lettera air on. Bertani giustifica pienamente il Progresso di Piacenza. 11 Carini dice che l'on. Cedron chi segretario generale del ministero dell'interno, gli aveva offerta la candidatura d'Àgnone, e soggiunge che la sua lettera, pubblicata poi dal Progresso, era stata scritta in un momento di esacerbazione, perchè Pòh. Co-dronchi Io aveva eccitato a fare un programma apertamente governativo. Che cosa si vuole di più? Se non è candidatura ufficiale come ai tempi del secondo Impero, ci si avvicina di molto.
    Non possiamo lasciare questo increscioso argomento senza deplorare gli effettf di una politica poco liberale-. Ci rincresco però più per il gen. Carini. Un soldato valoroso com'è lui non doveva mai tener bordone ad una magagna simile, per usare una parola da lui stesso scritta!
    Il bilancio del ministero d' agricoltura e commercio è venuto in discussione con un discorso dell' on Salvatore Morelli che con le sue eccentricità ha rallegrato la Camera. Dopo alcune considerazioni generiche degli on. Serpi e Secondi, il ministro Finali risponde che il governo non va accusato di poca sollecitudine per r agricoltura, e ricorda le leggi approvate per i boschi, per le miniere e per la caccia. Dice inoltre che alcune riforme consigliate dall' inchiesta agricola vengono promosse in via amministrativa. Parla poi delio svolgimento dato all' istruzione tecnica, come rilevasi dal /weote libro dell' on. Morpurgo.Un ordine del giorno dell' on. Comin per la piantagione del F Eucalyptus nelle campagna infette da febbri non viene accettato dal ministro nè dalla Camera, perchè non è ancora constatata con cer-
    luntj ueiia uireziuue uui ucuuu Fu rigettato il progetto d'abrogazione della legge, mercè la quale un magistrato a 75 anni deve essere dispensato dall' ufficio e pensionato. Il progetto era d'iniziativa parlamentare, e parlarono tra i più noti, l'on. della Rocca a favore dell'abrogazione e l'on. Auriti contro.
    In Senato si approvano dopo brevi osservazioni i bilanci ed i progetti di legge discussi alla Camera. Il bilancio del ministero disgrazia e giustizia diè luogo a notevoli osservazioni del sen. Borgati per il pronto scioglimento del problema delia Cassazione unica.
    L'on. Lampertico ha pure criticato in altra seduta i criteri tenuti dall'on. Minghetti riguardo ai canoni daziari dei Comuni, e l'on. ministro, naturalmente, li ha difeso.
    I partiti parlamentari
    Tra la Nazione che rappresenta le idee di un- gruppo di deputati toscani appartenenti alla maggioranza, e V Opinione giornale ufficioso, ferve una lotta abbastanza vivace sul problema ferroviàrio che nella prossima sessione formerà parte dei lavori parlamentari. Lungi da noi l'idea di entrare terzi tra due giornali così autorevoli, intendiamo solp di raccogliere una frase che non tarderà ad ingemmare gli articoli degli organetti più o meno ufficiali.
    L'Opinione che con insolita vivacità difende il riscatto delle ferrovie per parte dello Stato, scrisse in uno de' suoi recenti articoli polemici che, in mezzo a tante questioni, sarebbe follia sperare che i partiti parlamentari si spostino per una questione ferroviaria. Noi non siamo del suo
    la Camera per tutta una seuiua. oc ut* timo sollevate una questione che non solo tocca gl'interessi dei contribuenti, ma implica direttamente un principio sociale ed economico se cioè si debba permettere che lo Statò si sostituisca all'individuo, vi soggiungono che non è tale da permettere che si sposti la maggioranza.
    Questa tattica di far polemica sarà forse utile a coloro che credono di smorzare il fuoco coprendolo di cenere. Ma a noi che amiamo le posizioni nette e determinate, e, più che l'esistenza di un ministero, il prestigio delle istituzioni, rincresce profondamente che in Italia si radichi il vezzo di rimpicciolire certe questioni che sono di suprema importanza per la nazione, per paura di perdere il potere. Dove si andrà di questo passo ? come potrà mantenersi alto ed inviolato il prestigio del governo e delle istituzioni parlamentari?
    Ai nostri amici
    Questa volta vogliamo dirci due parole così alla buona fra noi. Già si sari giornali nuovi sono come le prime donne che esordiscono. Chi trova belli gli acuti, chi i bassi; chi loda la scuola e 1' arte del canto, chi la biasima'; chi ammira la dignità dei gesti e del portamento, chi li giudica presso che insopportabili, e così di seguito. Il simigliante accade a noi, e accadrebbe a quanti altri entrassero nel-1' onorata ed ardua palestra della pubblicità. Dcm giudizi malevoli non ci occuperemo. Noi lottiamo da cavalieri a fronte alta e visiera scoperta; ed è naturale che I tutti coloro che ci temono, non potendoci mordere, ci latrino intorno. Era tanto bello il fare le cose nell'ombra, il dispen-