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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cosicché ha fatto venir meno gli altri centri senza pienamente assimilare come in un corpo omogeneo le parti aggregate, gli antichi centri debbono rianimarsi e rinnovare la loro azione, toccando come Anteo la terra natale. Questa rinnovat'azione degli antichi centri giova ed a chi la fa ed ed a chi la riceve, massime dove le umane famiglie perdettero il senso dell'antica dignità, non meno che la memoria de'santi nodi, e per andare innanzi debbon risensare, volgendosi al proprio centro intellettuale, fonte pria di luce e poi di vita; perciocché le vecchie società corron vigorose per virtù di quegli elementi che prima eran tanto a muoverle, e la civiltà non ben vive se all'elemento delle genti vigorose e nuove non rimarita quello delle umiliate. È leggo di natura che sempre i popoli rimettansi necessariamente à livello, e per ciò fare, in certi periodi, la legge provvidenziale dell'uman progresso deve sciogliere i legami che annodano le nazioni ad un centro, e preparar queste ad altri novelli. Or quando la natura cerca di rannodare gli uomini troppo disciolti in nuove sintesi, perché vivan vita novella, deve disporli a desiderare, ad aver fede in uno stato futuro di pace e di benevolenza. Perciò li vedrai tutti agitarsi co-m'egri che si volgan continuo nel letto senza trovar pace, tutti essere scossi da un'ansia, da un bisogno, da una brama di procedere innanzi, e per la coscienza della propria debolezza cader nello scoraggiamento; li vedrai fra la fede ed indubbio contemplare il passato ed il futuro, vivendo quasi di memorie e di speranze, onde incerti, pensierosi, con malinconici sembianti si stanno. Intanto ella più si circonda di tenebre, covrendo con arcano velo il suo cammino, amand'operare le sue grandi opere nel silenzio, ed annunziarle con Io sbigottimento de'popoli, perchè tutti ubbidiscano al suo comando, perchè tutti a lei, gran madre, si rivolgendo, riconoscan tutti la sua mano provvidenziale !
   Or queste crisi, non diciamo di una gran nazione, ma di quasi tutto il genere umano, se maturansi da certe cause connesse ad un numero di generazioni più o men grande, non possono determinarsi a priori con una certezza matematica. Sien lungi da noi questi sogni. Ma, poiché nell'indi vi-