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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ogni principio di progresso «mano. Che se il genere umano è progressivo, è naturalmente attivo, come tutti gl'individui che lo compongono, perchè nell'attività e nel moto è la vita. In questo incessante moto dell'umanità verso il suo perfezionamento, la vita sociale si sviluppa negli elementi che la costitituiscono; ma questo sviluppo ha stretto bisogno di ima successiva moltiplicazione delle idee dei bisogni e delle forze che, ringiovanendoci per sopraggiunta vitalità sociale, ci mettano perennemente in moto la mente, il cuore, la mano. Che se questo è necessario, è necessario ancora il sincretizzamento de7popoli, padre di civiltà, massime quando le società prematuramente invecchiano o son barbare, giacché allora o non hanno comunicazione bastante a livellarsi per aver vigore a progredire, o perdono la energia e la generosità.
   Perchè i popoli avesser fatto luogo a questa commistione, dovevano certamente non aver tanto a cuore la fermezza sopra le montagne e ne'luogbi mediterranei, ma prendere la via per le grandi pianure, lunghesso i grandi fiumi, o per Te coste.
   Uno de'gran mezzi di diffusione degli antichi popoli fu la navigazione. Certamente non dobbiamo dire che le antiche genti avessero avuto la bussola ed il vapore per mettersi a solcare il grande Oceano, ma la rozza nautica era assai a far passare i popoli da una in altra regione pei bracci di mare; ed il coraggio de' barbari dovea potere tener luogo di sapienza nautica. I pericoli del mare per quei barbari non doveano essere gran cosa a petto dei numerosissimi e gravissimi che loro sarebbero stati contra ne'luoghi medi-térranei, per tutto ingombrati di selve foltissime, ripieni di belve feroci od occupati da tribù nomadi ed efferate, attraversati da torrenti e da fiumi, senza strade e mezzi di comunicazione, freddissimi ec., (1).
   §. 6. Poiché son queste le leggi poste alla diffusione dei popoli, come ci può venir fatto di ritrovare la protopatria del genere umano, o quella di una gran famiglia ?
   (< ) Y. Jannelli, Tentam. Herm. Etrusc. p. 33; Veterum Oscorum Interi-pttones, p. 17.
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