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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I. La protopatria del genere umano debb' esser quella, dove la benignità della natura faccia molto allo sviluppo ed alla vita di popoli rozzi e bisognosi di tutto; giacché, se l'uomo é stato creato e si fa luogo alla provvidenza, certa-mente la prima volta fu posto in una regione fertilissima e temperata. L'uomo appena che bevve questa luce per fermo non ajutossi delle scienze e delle arti che ora gli fanno me* nare una vita umana, o non tanto incresciosa; ma, qui venendo rozzo e bisognoso di tutto, quasi tutto aver doveva in dono da natura. Anche dove non vogliasi far luogo alla creazione, ma ci rechiamo a credere che l'uomo come un fungo spuntò dal suolo, e di mano in mano sviluppandosi dalla natura vegetale passò a quella di bruto finché venne ragionevole ed umano, la ragione va sullo stesso piede ; perchè noi vediamo, che tutte le leggi fisiche sono ad ordine, e quest'ordine portava che l'uomo, delicato e miserabile da una parte, con anima sensibilissima ed intellettiva da un'al* tra, fosse jiato in una regione ove avesse più delicatamente e più agevolmente secondo sua natura menato i giorni. Non vediamo noi che la delicatezza e bontà degli alberi e delle * frutte, che la gentilezza e nobiltà degli animali è in ragion della benignità del dima e bontà delle regioni ?
   II. L'uomo avea col tempo a crescere in numero superiore a quello che la prima patria potev'alimenlare, né star sempre a sottile mensa e poveri .cibi, e perciò doveva un giorno allargarsi per la superficie della terra. Le famiglie furono a non molto andare nella necessità di altrove diffondersi,»e perchè presto crebbero i bisogni superiori ai mezzi di so* disfarli per mancanza di civiltà, perché le genti eran poco attaccate al suolo, ed anche perché la provvidenza volea che presto si fossero sparse per dar luogo ad un facile suc^ cessivo sviluppo. Inoltre l'antica patria del genere umano doveva essere il primo ed universi foco della civiltà, che doveva man mano comunicare ai popoli diversi; e per questo far doveva la strada più facile a popolar la terra e comunicar coi popoli figli, dovea presentar l'opportunità di una facile diffusione.
   III. Data una protopatria e posto che il genere umano
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