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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   loro emigraziane i popoli affini, e loro (anno subire le stesse forme e rivoluzioni sociali, nascenti da omogenei principi d'interno movimento. 11 loro passaggio principale è in quella liàea, dove lasciano tracce più continuate, più numerose, > più intense, essendo quasi fuori i termini del possibile , che non lascino monumenti di loro gesta, non facciano del-reocorificazioDi religiose o storiche, non dieno gli antichi , nomi ai monti, fiumi e luoghi novellamente occupati. Queste tracce poi debbono in tanto maggior numero trovarsi, quanto maggiore .è la civiltà, quanto più intenso è il color nazionale, quanto meno rapido fu il passaggio dei popoli.
   IV. I popoli, quando son più barbari, essendo men fermi e meno socievoli, e dovend'occupare molto spazio di terreno per vivere col solo soccorso della natura, si spargono non solo più rapidamente, ma benanche più largamente. Perciò, dove i popoli venuti in Italia in tempi recenti, popolano una contrada ed alle altre non distendono che la propria potenza e qualche colonia, dando luogo ad una lenta fusione, gli Ausoni antichissimi si veggono sparsi in quasi tutta l'Italia media eNneridionale, benché non fossero stati una popolazione numerosissima; i rari Sicani si veggono in luoghi lontanissimi; le prime popolazioni di Europa, dipinteci come barbarissime, son quasi scomparse dalla storia, e molto si dovrà fare per determinarle.
   V. Quando il raggio percorso è meno retto, è generalmente più lontano dal eentro, ed il colore nazionale del-popolo che lo seguì nelle sue emigrazioni, ha meno di originalità, ed é più composto per l'azione de'popoli circostanti. Ciò va detto però col debito riguardo all' indole mobile e senofila de'popoli. Vi sono delle famiglie immobili, amanti delle antiche e nazionali costumanze ed*indipendenza, avverse ai forestieri, poco mobili e poco progressive, come furono i popoli osci, e quasi tutte le genti pelasgiche. Vi sono, dall'altra parte, popoli sensibili, passionati, vivaci, e perciò imitativi, amanti de'forestieri, delle cose nuove e del moto, perciò facili a mescolarsi ed incrociarsi l'un popolo con l'altro, come furono specialmente gli Elioni e gli Aborigeni. Da questo nasce, che il color nazionale degli
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