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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Probo Gramatico (1), od almeno dì genie Umbra, secondo Plutarco (2) e Polibio ( 3). Forse gli Edui per parie degl'Insubri e della gente Umbra ai possono rannodare alla gente Romaua. Livio narra, che gli Edui venuti con Belloveso in Italia, perché sentirono, che la regione occupata dicovasi Campagna degl'Insubri, ( cognomine Insubribus pago Ueduorum ), segueudo l'augurio del luogo, vi fabbricarono Milano (4). Cicerone però crede, che questi popoli perla loro fermezza e fedeltà verso la Republica fossero stati salutati col nome di fratelli dal senato (5). Cesare ne tira in campo presso a poco la stessa ragione con queste parole: » Populi Romani hanc esse consuetudinem, ut sociosatque » amicos non modo nihil sui deperdere, sed gratia, digni-» tale, honore auctos velit esse (6).
   §. 83. Gli Umbri sono degli abitatori più antichi d'Italia.
   1. Si credettero indigeni del territorio di Rieti (7).
   II Si tennero per gente salvatasi dal diluvio.
   III.. Varie città degli Umbri rimontano ad dna remotissima antichità, come Amelia, Todi, Gubio, ec.
   IV. Gli Umbri cipresentano argomenti di una grande potenza , numero di uomini e di coionio , ed elementi di civiltà.
   V. Dagli Umbri alcuni antichi facevan discendere gli Aborigeni, dicendoci Dionigi di Alicarnasso « Alii vero « dicunt eos fuisse colonos Ligurum, qui Umbris sunt fi-» nilumi .. . 1 Ili ctiafm ne faciles sint ad credendum, eos » aut Ligures, aut Umbros , aut alios quospiam barbali ros (8).
   (1) Comm. a Virgilio, Georg. Hb. II, 59. Larius Umbros tangit, et pervenit nsque Comum. Secondo Plinio, 1. XXXIII, c. <13, divideva gl'Insubri dai Levi Libui o Libici.
   (2) Vita di Marcello.
   (3) Lib. V, c. 34.
   (4) Lib. V, c. 35.
   (5) Epist. ad Attico, 1. 4 9. Cf. Lindebrogio e Valesio nelle note ad Annoiano Marcellino.
   (6) De Bello Callico, 1. I. c. 43.
   (7) Zenodoto Trezenio presso Dionigi di Alicarnasso, 1. II, p. 142: Primum indigenas in agro Reatino habilasse, ec.
   (8) Lib. I, Antiq. Rom.
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