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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   mkméMIariane dell* terrt al tempi di Fetonte (1) , e aé opportunamente.
   CAPO IX*
   DEI SICOLI
   95.1 Sicoli insieme co'Liburni occuparono io tempi antichissimi la Provincia di Teramo e l'Anconitano. N'è testimone Plinio , del quale più sopra riferjimo P autoriti. Ce ne fa testimonianza benanche Igino e Gneo Gellio presso Servio, dicendo, che i Sicoli ne furono acacciati dai Sabini: « Sabini a Lacedemooiis ducunt originem, a Saho » de Petrsidis Laoedemoniis transiens, ad Italiam venit, et a expulais Siculi», tenuit loca, quae Sabini hafcenL Nam » et p&rtem Persarum nomine Caspiros appellari coepisse, » qui posUa corrupti Casperuli dicti sunt » (2). Anche ai nostri giorni rimane in Abruzzo qualche traccia della antica esistenza dei Sicoli tra nei; perché nei Peligni abbiamo Goriafto Sicolo, e Ja Valle Siciliana a deatra del Vogano, e la Stiriti* presso allo stesso fiume.
   In questi luoghi fondarono Cluana, Potenza, Numana, ed Ancona. Lo dice Plinio (3), ed in quanto ad Ancona lo dice anche Solino (4), e Giovenale (5), e Stratone (6), quantunque per questi ultimi Ancona fosse stata fondata
   (O Clemente Alessandrino, Stremai. 1. I. Cf'anche Burnii* ed
   Orotio. Ovidio nei FasU unisce il diluvio di Deuealione ed tt lite di Fetonte:
   Vi» equidem credo, sant qui Phaetonta retati Credant, et nimbi Dencalioais aquas.
   !*) All'Eneide, 1. VIH, v. 63S.
   5) Waio Xib. VI, e. 6.
   4) Capo 8. Qnis ignorat Anconam a 8iculif condiatam?
   6) Sat.
   Ante dtnram Veneri, quam Dorica susttnet Aneen.
   W 2.»» V. Aaeon, «vaeca dittai, é Bjtwmueis condita, Dtapii tjrannidem fugitantibus.