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iilos occupasse dìstantem cirdter 280 stadKs ab infero ve-ro 240 insoper : in longitftdineu pateré nrfnvs mille sta-diis (1). Sembra dunque essere stati i Testrinesi i padri de'Gurési, ed opportunamente i Prisci Quiriti son posti prossimi agli Àmiternini da Virgilio :
Una ingens Amiterna cohors, Priscique Quirites (2).
Par che a Testrìna successe la vicina Amiterno per capitale dei Sabini, come a Cotilia la città di Lista , or Lesta fra Città Ducale o l'antica Cotilia e la città di Bieti, per capitale degli Aborigeni. Lo stesso Dionigi di Alicaraasso ci fa sapere : Lista, Metropolis Aborigenum, quam anti-quis temporibus Sabini noctu ex Amiterna urbe profecti ex improviso caeperunt: qui post eam cladem fuerunt su* perstites, recaepti a Beatinis, saepe frustra conati recuperare patriam, agrura ejus tamquam suus esset Diis sacrimi fecerunt, diris devoventes qui in posteria fructus ex eo caperentur (3). Pare che intorno a questi tempi gran parte degli Aborigeni insieme con una mano di Arcadi si fosse condotta sul Palatino. Ci dice Varrone: Aborigines venisse Reatino ex agro, tenuisseque Romae coli e m, qui ab ipsis, quod Palatini dicerentur, Palatiumsitposteaappellatum(4). A questi tempi ancora deve riferirsi la fondazione di Curi, come abbiamo dal riferito passo di Dionigi di Alicarnasso, e dalle favole sulla nascila di Medio Fidio nell9 agro di Rieti (5). Allora benanche fu il principio della Sabina potenza e la fondazione delle principali colonie Sabiniche.
Tracce de' Sabini si hanno tra gli Euganei (6), dove era
(«) lib. I.
(2) Eneide, lib. VII.
(3) Lib. I, p. 34.
. (4) De Lingua Latina lib. IV. Abbiamo nell'opera, De Originibut, attribuita a Catone: Quidam Aborigenum et agro Reatino deacenden-tes Palatium montem, ante Romana Itali filiamo tenuere.
(5) A'tempi di Romo Curi era capitale de'Sabini, forse di una parie di questa gente. Cf. Dionigi di Alicarnasso, I. II.
(6) Ne' Colli Euganei si ritrovò questa iscrizione :
Tirmus' Ingenui F. Princeps Sabinbruui Sibi et Corneliae Rusticae Conjugi ec.
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