parti in cui il dialetto Teramano era simile alla lingua generale italiana ed al dialetto toscano, considerare ora quelle in cui esso ne è dissimile.
Lavoro è stato questo certamente superiore alle mie forze, ed in cui sono sicuro essermi venuti meno nervi animique, ma che ciò non ostante ho fatto con amore, con passione, direi anzi con ardore grandissimi.
Frutti di questi studi sono i presenti due Saggi di Grammatica e di Lessico, a cui ho aggiunte poche notizie riguardanti gli usi, i costumi, ecc. del nostro popolo.
Ma, come a chiare lettere dice il titolo imposto a questo libercolo, questi non sono che saggi, e non più che saggi, i quali non hanno altra pretensione fuori di quella di somministrare materiali a quei Maestri, che ora con tanto frutto si occupano nello studiare gl'italiani dialetti.
Per conseguenza se il lettore si accorgerà, e ciò avverrà presto, che qui manchi questa o quell'altra cosa, si ricordi del titolo del libro, e compatisca ed insieme scusi lo scrittore.
E ad usarmi compatimento due motivi, se pur non san tre, ci sono: i° Che io ho lavorato solo, sen^ altro aiuto che quello dei pochi miei libri, privo come sono stato di qualsiasi guida vocale di maestri o di amici; ed ognuno sa quanto questo sia indispensabile, sopratutto quando si mette mano, e questo era il caso mio, a metodi assolutamente ignorati prima; 2° Che non vi ha genere di studi in cui sia più facile prendere equinozi, come in questi dei dialetti neo-latini, sicché lo stesso Federico Diez, il fondatore di questi studi medesimi, in ciascuna delle tre edizioni della sua Grammatica delle lingue Romanze, dovè recare radicali muta-%ioni. Aggiungerei per terzo motivo di scusa, se questa potesse valermi per iscusa, la brevità del tempo, in cui questi due Saggi sono stati compilati.
Dipende però da voi che mi leggete, il far si che essi diven-