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gano meno incompleti, venendo in aiuto delle deboli for%e di me clie scrivo.
E perciò io comincio fin da ora a pregar tutti quelli che troveranno errori, difetti, dimenticante, eco., eco. in questi Saggi, a volermene caritatevolmente avvertire, che anziché offendermene, io ne sarò loro sinceramente e vivamente grato; e sopratutto esorto i miei tuoni concittadini, i quali sanno voci, frasi, proverbi, canti, leggende, fiabe, eco. nostrali, e li vedranno da me qui trasandati a compiacersi di suggerirmeli, che io, o in altri lavori, o ritornando su questo, ne. farò tesoro, pubblicando colla dovuta riconoscenza il nome delle gentili persone, che me li avranno favoriti.
Infine me non muove inutil desiderio d'inconseguibil fama, ma amor mi spinge ed il desiderio di servir la mia patria diletta in quel modo, che posso. — A questo fine, io credo che tutti possano, an%i. debbano aiutarmi — Finora, come ho detto, ho lavorato solo.
In questi Saggi ho tenuto conto degli avvisi e delle correzioni avute, sia pubblicamente per le stampe, sia privatamente, ed ho risposto ad alcune critiche che non mi san sembrate giuste, come pure ho riparato ad altri errori da me incorsi nelle Osservazioni ed ora avvertiti.
Darò principio con quattro chiacchere sulla storia letteraria del nostro dialetto.
Ed in ultimo non mi resta che augurare buona fortuna a questo mio nuovo libricciuolo, e chiedere in grafia benigna compassione da chi lo leggerà.
Ter amo, agosto 1880.