— 16 —
E parlando prima, in ordine inverso, del Romano, le affinità del nostro dialetto con esso, che io notai nelle mie Os~ serva%ioni (pag. 20-21) più che a contatti recenti, che anzi noi abbiamo scarsissimi coli' alma città, debbonsi attribuire a ragioni etnologiche e climatologiche ; e sopratutto all'aver ritenuto quel dialetto, siccome ha fatto il nostro, suoni, forme e costruzioni latine in numero assai maggiore degli altri dialetti italiani.
Pel Marchegiano, valgono queste istesse ragioni, e più ancora la vicinanza, e le frequenti e strette relazioni di commercio, parentele, ecc., ed anche questo io ho accennato nelle Osservazioni (pag. 25-26).
Il dialetto Napoletano poi, meno il Toscano, è il più che ha influito sul Teramano. — Io mi son preso la scesa di testa di contare, ed ho contato fino ad 889 affinità lessicali, 27 affinità fonetiche, e non so quante affinità morfologiche e sintat-tiche. Ma considerando lo scarso numero di queste ultime, cioè le morfologiche e le sintattiche, ed insieme notando quasi tutte le affinità fonetiche averle noi comuni, oltrecchè col Napoletano, eziandio coi dialetti Romano e Marchegiano, ho conchiuso che queste qui si debbono ritenere provenienti dalle ragioni di clima, di razza, di topografia, ecc., ma le affinità lessicali esserci state imposte insieme col dominio politico usatoci a tanto nostro danno, da quella città. — Se dico scioc-chezze, ridetevene, e tirate avanti.
In quanto a qualche parola greca, o meglio di greca etimologia, che si sente nel nostro dialetto, oltre quelle ereditate insieme con la lingua generale italiana dal latino, io mi riporto a quanto dice il Diez nella introduzione alla sua Grammatica (i); e poi queste voci sono così poche, che possono esserci state comunicate dai dialetti greci dell'Italia bassa. Onde ,se volessimo definire, o meglio rappresentarci sotto
(i) Tom. I, pag. 51 a 55.