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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I documenti che avrebbero dovuto servire a compilare la storia generale di Teramo, sono stati disgraziati. Avevamo un Cartolario preziosissimo, dov'erano documenti fin del ix secolo, e sul finire del secolo scorso si smarrì fra le mani degli avvocati napoletani. Avevamo pure un Necrologio, forse quanto il Cartolario prezioso, e rimase bruciato nel 1799 con la casa di chi lo conservava. E bruciato fu pure, e nello stesso anno 1799, l'archivio dei Duchi d'Atri in Giulianova, archivio ricchissimo di documenti per la storia Teramana. Ed i non meno ricchi archivii dei conventi, nella soppressione di essi fatta dai Francesi, si dispersero insieme ai,, frati; e pel resto quod non fecerunt Barbari, fecerurtt Barbarmi, ossia l'ignoranza e l'incuria di quelli che quei documenti dovevano custodire.
   Ma dopo il fatto è vano il lamentarsi. Piuttosto ecco quel pochissimo, che io ho potuto ritrarre in prò del mio studio dialettale, dallo svolgere gli antichi documenti.
   In un placito del 990 leggiamo scritto Trotino (l'attuale Tor-dino), il quale in un altro atto del 1279 vien chiamato Trutino.
   In un' atto del 1252 troviamo i seguenti vocaboli, tuttora da noi adoperati. — Farraginile — Casaleno, ambedue appartenenti alla bassa latinità ; Piumata, intendendo il corso e le sponde del fiume. Anzi Casaleno si trova scritto in un atto del 1226.
   Troviamo in un atto del 1389 la parola Glastro p. chiostro, ancor in uso. In un' altro del 1351 troviamo adoperato il tuttora vivente articolo Lu. In un' altro del 1371 il diminutivo Cicco, ripetuto poi in altri atti, o meglio Bolle capitolari del 1554 e 1560.
   II secolo xv ci presenta quella minaccia che si lasciò scappare di bocca verso il 1429, il disgraziato Angelo di Colacrollo contro il Duca d'Atri, e che il nostro storico Muzii riporta, come egli dice « in idioma Teramano » ed è questa : Horsù basta ci sta messo, te scacciare. Dove noi potremmo osservare che questo Horsù non è affatto dell'uso presente ; come pure sta ora si direbbe — / ce — e che il futuro infine ora non

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