A) PARTE STORICA GENKÉALE 9
diremo subito che le inscrizioni riferite dal Brunetti, come da lui viste nel pavimento del Duomo, sono soltanto quattro e, tranne quella qui sopra da noi ripetuta e allusiva a Giunone, non riguardano affatto l'esistenza di simile tempio;1 e neppure giova a tale intento l'ultima frase del Brunetti, che chiude la serie dei titoli della cattedrale " cum plu-« ribus aliis lapidibus'sic fragmentatis » ; giacché, e queste noi ignoriamo, e il Brunetti non avendole trascritte, dobbiamo supporle di insufficiente valore epigrafico. Del resto che alla chiesa cristiana sia preesistito un tempio gentile è opinione comune fra i nostri storici, sia poi esso stato dedicato a questa o a quella divinità. Difatti il Fabrizii2 crede questa Apollo: «cuius Apollinis Templum aiunt^ibi «fuisse, ubi nunc est Ecclesia Cathedralis, S. Maria Maior « nuncupàta ». Anche il Delfico 3 accede a questa opinione, quando dice che i vari simulacri di leoni, che si vedevano nella piazza, ornassero un giorno questo tempio di Apollo.
Ora ognuno che osservi bene simili leoni, i quali in gran parte restano ancora ad ornar la scalinata del Duomo, li trova di maniera medioevale, e, quel che è meglio, scorge sul loro dosso le basi di colonne che, come vedremo più innanzi (§ 64-z), fregiarono la facciata eretta dal vescovo Guido nel secolo xn. Noteremo inoltre che, per. quanto i nostri credano alla preesistenza di tal gentile edifizio,pur non vanno d'accordo sul titolo e sul luogo di esso: difatti il Riccanale, cronista di poco valore peraltro, pone il tempio di Giunone presso la non più esistente chiesa di S. Stefano,4 quanto è dire in un punto opposto della città.
Tutto ciò considerato, noi abbiamo qui il diritto di con-
1 BRUNETTI, Invenf. cit.; ove difatti al fase. 27 si riportano i quattro suddetti titoli latini: 63* (n. 5117 del C. L. I.) POMPOSIAE • HILARAE -64a ASILVM [IVN]OXI - 6óa (5133) L. PASVS - 66a (5095) Q. e. e.
2 PRINCIPIO FABRIZII, Allusioni, imprese, ece. sulla vita, ece. di Gregario XIII ece., lib. VI, Roma, Grassi, 1588, a p. 174.
3 G. B. DELFICO, Dell'Inferamnìa Pretuzia, Napoli, 1812.
4 CARLO RICCANALI, Topojrafèa, opera smarrita e citata dal GIOR-DA\I, Mem. star, di Ttramo, mss. del secolo xviii.
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