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Il Duomo di Teramo.
Storia e descrizione
Francesco Savini
Forzani e C. Roma, 1900, pagine 176 (più 29 tavole)

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   verso scopo, come vedremo, facevansi per l'uno o per l'altro inconveniente sentiti fra quelle vecchie mura. Difatti i canonici aprutini, desiderando in quel tempo di sedere in coro con V alternativa, ossia per metà di essi in una settimana e per metà in un'altra, si rivolsero nel 1738, proprio l'anno innanzi al principio della ricostruzione, alla Congregazione del Concilio in Roma, adducendo, fra le altre ragioni, la seguente: « sopra tutti patiscono (pel clima freddo « ed umido di Teramo) i Signori Canonici della Cattedrale « che officiano in una Chiesa, con una nave bassa, pro-« fonda, e a solo tetto coperta •*. L'Antinori * riferisce tale notizia da una raccolta di decisioni di detta Congregazione 2 ed il Palma dall'archivio capitolare. 3 Ora noi supponiamo, è un'ipotesi e non altro, che appunto a tale sconcio volesse riparare con la sua munificenza, e certo nella maniera del tempo, il vescovo Visconti, quando un secolo innanzi destinava al Duomo i tesori, che profuse invece, come narrammo (§ 8), nel sontuoso soffitto della chiesa di S. Niccolo in Tolentino. In ogni modo è più che probabile che questa bassezza e profondità dell'interno della chiesa fossero una delle precipue ragioni, che mossero il vescovo Tommaso Alessio de' Rossi a imprendere nel 1739 il funesto rinnovamento. Egli, operoso e munifico, ma invaso dal gusto del tempo (del che perciò non gli si può far colpa), concepì l'idea, peraltro grandiosa, di rifar tutto l'interno della sua cattedrale, senza badare (come niuno allora se ne sarebbe dato pensiero) ali' immenso danno, che ne avrebbero patito l'arte e la storia.
   E a lui, forse anche mosso dalle predette ragioni, appena arrivato nella nuova sede, ne balenò tosto l'idea, e la volle inculcare al Capìtolo. E difatti in un volume di risoluzioni del medesimo nel secolo xvm 4 abbiamo rinvenuto la seguente deliberazione presa nella seduta dei 24 agosto del 1731. « Si fa sapere, ivi si legge, alle SS. W. come
   1 ANTENORI, Not. sui vescovi di Teramo, rass., ad an. 1738.
   2 Thes. resolut. S. Congr. Condì., tom. Vili, p. .11.
   3 PALMA, op. cit, voi. IV, p. 94.
   4 Areh. capit. di Terapie, voi. n. 50, p. 124.

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