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IL DUOMO DI TERAMO
« volendo Mons. Ill.mo nostro Vescovo rabbellire ed ador-a nare la nostra Chiesa Catedrale secondo la perizia del-« architetto a tale effetto fatto venire qui,l il quale havendo « considerato*la struttura di detta, Chiesa, è stato di senti-« mento di portare l'Altare maggiore, che al presente si « ritrova sotto l'arco superiore della Cuppola all'arco in-« feriore della medesima, e così facendosi, verrebbe a tras-« mutarsi ancora la sede vescovile nel lato verso dell'Or-« gano, ed il Pulpito trasportarlo alle Colonne di rimpetto
* verso del Coro 2 e così darsi il luogo al Presbiterio ed « agli altri che devono assistere alle pubbliche e solenne « funzioni ecclesiastiche.
«Inoltre ha considerato detto Architetto, che la nave « di sotto di detta Chiesa altro non possa farsi che ridurre « a qualche uniformità le colonne in essa situate con qual-« che abbellimento che possa farvisi, e nelle due navi l'a-« terali farsi o le lamie finte e le suffltte. 3 E cosi in quella « di mezzo, secondo si giudicarà essere più espediente, e « per quello che spetta alla Grotta del nostro Glorioso S. Be
* rardo, mettersi l'Altare colla prospettiva avanti la porta, « ingrandire la porta sudetta, e farvisi ogni decoroso e « possibile abbellimento ».
D Capitolo, considerando che tal progetto del vescovo « sia ben disposto non solo colla Perizia del Perito, ma « anche col suo vigilantissimo zelo, e superiore intelligenza, « si è risoluto unanimi consensi*, nemine etc., che si ese-« guisca la determinazione sudetta e quanto stimarà egli « stesso più espediente, a cui prestano tutto il loro con-« senso e a tale effetto potrà avvalersi di tutte le summe « di denaro, che sono nella Cassa di deposito e appresso « d'ogn'altro cb.3 perverranno per l'avvenire eco. ».
Noi abbiamo qui trascritto nella sua integrità la risoluzione capitolare, perché essa riesce utilissima alla conoscenza del primo proposito sulla ricostruzione della catte-
1 Non sappiamo quindi ehi costai fosse e donde venisse.
2 II coro trovavasi allora ov' è adesso il cappellone di S. Berardo.
3 Cioè «o le vòlte a canne o il soffitto di legno».